La donna chiede l’uomo tartaruga. Addominali, tre must: dieta, costanza, tecnica

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Addominali scolpiti: lo chiedono le donne

Ricco e intelligente. O simpatico e bello. Oppure no: magari lo preferisco anche meno grazioso ma che abbia almeno carattere da vendere. Dio santo, quante – e quali – combinazioni si vanno a incastonare prima di tirare fuori l’uomo dei sogni. Che, puntualmente, poi è sempre diverso da quello che passa il convento.

Confesso di essere incappata in tre, quattro bruciature che hanno lasciato qualche segno. Certo, si rimarginano e aiutano a capire. Una, alle volte, fa la lista delle priorità: lunatico no. Vi prego. Nè troppo appiccicoso nè eccessivamente distaccato. E poi.

Atletico, non fissato ma adeguatamente attento alla cura del proprio corpo. Leggevo stamattina, dello studio presentato ai “Mondiali di body building” in programma a Schio, Vicenza.

Ne è venuto fuori un sondaggio in seguito ai giudizi di un campione di 1800 donne tra i 20 e i 38 anni di oltre 200 palestre italiane. Hanno chiesto come debba essere l’uomo.

Il sondaggio

Allora: il 52% cerca un macho palestrato; quello snella piace solo al 13% delle donne, che preferiscono (27%) semmai un po’ di pancetta perché la trovano rassicurante. Nel dettaglio, pare che un fisico curato, che metta in mostra bicipiti, pettorali e addominali sia indice di perseveranza e affidabilità. Non solo: si evince dalla statistica che il gentil sesso vada di matto per l’uomo tartaruga perché, tra tutti i muscoli, quello addominale è il più sexy.

La tartaruga: tre must imprescindibili

Perché no: come disprezzare il guscetto? Più o meno marcato, ben definito, appena accennato: son odettagli, vero, ma all’insegna dell’occhio che vuole la sua parte, l’addominale scolpito è un punto di forza di ciascun maschietto. Di rimando, tra bufale e falsi miti, ciascuno segue il proprio percorso: fai così, fai colà, muovi questo, sforza quello. Invece, cominciamo col dire che qualunque esercizio per affinare gli addominali va concordato con competenti in materia.

E proseguiamo ribadendo un concetto semplice: prima, e in contemporanea, è necessario rispettare una dieta equilibrata che serva (se si hanno chili in eccesso) a smaltire i grassi in più. Non val la pena affaticarsi per un mese sperando di ottenere risultati immediati: qualora arrivassero, non durerebbero molto. Meglio essere perseveranti e darsi obiettivi a medio-lungo periodo: in questo modo, si rispetta anche l’altro dei tre must fondamentali: la costanza. Meglio dedicare venti minuti al giorno per la cura dei propri addominali – e farlo tutti i giorni – che concentrare enormi fatiche in un lasso di tempo breve.

Infine, la tecnica. Pare un dettaglio, non lo è affatto: se l’esercizio venisse completato prestando attenzione ai corretti movimenti, i risultati arriverebbero anche dopo un paio di mesi (fermo restando la perseveranza). Gli errori da evitare: almeno tre. Non bisogna sforzare il collo, non vanno fatti velocemente, occorre contrarre il muscolo il più possibile ed evitare di fare leva su altre zone del corpo.

Nessuno, infine, si inventi esperto di quel che non conosce: i nutrizionisti, i dietologi, gli istruttori. Sono lì apposta per garantire consigli e indiviiduare percorsi personalizzati che si possono intraprendere anche comodamente. Da casa propria.

Dieta, tecnica, costanza. Con la consapevolezza che soprattutto l’ultimo dei tre must diventa scoglio arcigno da superare. Eppure è elemento da intrecciarsi agli altri due. Altrimenti.
Altrimenti finisce come quella volta là. Con Lorenzo. Che l’ho conosciuto con la tartaruga ma dopo qualche mese il guscetto non c’era più. Allora poi non c’è stato più nemmeno Lorenzo. Ma lì l’addominale non c’entrava. Era tutt’altra storia.

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