Nuoto e scoliosi, una nuova ricerca smentisce che nuotare faccia bene alla schiena

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nuoto mal di schiena

Quante volte abbiamo sentito dire che non c’è nulla di meglio del nuoto per curare disturbi della colonna vertebrale come la scoliosi o ridurre il fastidiosissimo mal di schiena? Molto spesso poi è il medico stesso ad indicare nel nuoto la via verso la guarigione, seguendo quella che sembrava una certezza incrollabile sia per la scienza sia per l’uomo della strada. Sembrava…perchè a quanto pare le cose non stanno proprio così.

A sostenerlo è una ricerca italiana condotta dall’Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale, i cui risultati, ancora inediti, verranno presentati il prossimo maggio a Chicago in occasione del congresso della International Society for the Study of the Lombar Spine. Secondi gli studiosi italiani, il nuoto non solo non è una cura per la scoliosi ma può addirittura peggiorare la situazione determinando la comparsa del mal di schiena.

Come spiega il coordinatore dello studio, il dottor fabio Zaina

Dal punto di vista posturale, il nuoto induce a un collasso della schiena e allena soprattutto la muscolatura degli arti, essendo praticato in scarico, non la schiena. Quando si parla di agonismo poi, con carichi di lavoro di ore, il nuoto induce il mal di schiena. Per chi ha la scoliosi arriviamo a sconsigliare il nuoto, decisamente. Non c’è distinzione neanche tra i vari stili: la rana e il delfino possono aumentare il mal di schiena nei casi di spondilolistesi, nel caso cioè in cui le vertebre scivolino una sull’altra. Quindi il nuoto non solo non è terapeutico, ma a livello posturale si rivela anche dannoso. Se lo si pratica a livello amatoriale non crea problemi, ma come qualsiasi altro sport, praticato un paio di volte a settimana.

Il nuoto quindi non è la mano santa che credevamo. Ben venga se vogliamo continuare a praticarlo per mantenerci in forma e in salute (generale) ma se crediamo di potervi ricorrere a scopo terapeutico tra qualche mese i medici potrebbero addirittura sconsigliarcelo.

Come reagireà la comunità scientifica a questa notizia?

[Fonte]

Photo credit | Think Stock

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