Camminare, i cinque benefici per il nostro organismo

Non è una novità che camminare faccia bene alla salute del nostro organismo, sono anni che studi scientifici dimostrano tutti gli effetti positivi di questo allenamento leggero che non deve essere assolutamente sottovalutato.

Vogliamo quindi approfondire la questione ed evidenziare i cinque benefici che arrivano proprio dal camminare quotidianamente. Di solito si pensa come sia un tipo di attività troppo leggera per poter arrivare a raggiungere dei risultati, è chiaro come chi voglia un corpo scolpito deve necessariamente integrare allenamenti con i pesi, ma è un inizio per sentirsi più in forma ed in salute.

camminare

Camminare per ridurre il rischio di malattie cardiache e migliorare l’umore

Bastano appena trenta minuti al giorno di camminata per attivare un processo di cambiamento nel nostro organismo che porterà a cinque benefici di vitale importanza. Il primo aspetto, quello sicuramente più importante, riguarda la riduzione del rischio di malattie cardiache. Grazie a quest’abitudine quotidiana infatti si migliorerà la salute del nostro cuore, riducendo il rischio di ictus, abbassando il colesterolo nel sangue e mantenendo una buona pressione sanguigna.

La camminata è un vero toccasana per l’organo più importante del corpo umano, un aspetto da non sottovalutare. Quello che conta è essere costanti e soprattutto seguire un’alimentazione quanto più sana possibile, in questo modo si noteranno anche miglioramenti lato peso, con il metabolismo che si velocizzerà.

Il secondo elemento positivo che emerge da una semplice camminata quotidiana è la riduzione dello stress ed il conseguente miglioramento dell’umore. Camminare rilascia le endorfine, una sostanza chimica del benessere che promuove uno stato di piacere e benessere. Si migliora quindi lo stato d’animo e non è un caso che la camminata sia consigliata nei periodi di depressione.

Camminare per salvaguardare le articolazioni e rafforzare il sistema immunitario

Altro beneficio proveniente da questa leggera attività fisica è il rafforzamento delle articolazioni. C’è infatti una riduzione dello sviluppo e della progressione dell’osteoartrosi, forma di artrite che colpisce le articolazioni. Non solo però, perché dai vari studi scientifici è emerso anche che la camminata regolare sia fondamentale nell’abbassare la glicemia. Chi si dedica a sedute quotidiane di passeggiate in campagna o in città ha meno rischi di sviluppare il diabete di tipo 2.

Infine, grazie alla camminata, si rafforza anche il proprio sistema immunitario. Questo perché provoca un cambiamento negli anticorpi e nei globuli bianchi che aiutano il corpo a combattere le malattie. Camminare può eliminare i batteri dai polmoni e dalle vie respiratorie, riducendo le possibilità di contrarre raffreddore e influenza. Questi sono cinque dei benefici più importanti che derivano dalla camminata, buoni motivi per iniziare a fare questo tipo di movimento tutti i giorni.

Luca Boschi: il fotografo in grado di catturare la perfetta forma fisica

Luca Boschi è un fotografo che ha fatto della passione per il fitness la sua specializzazione. Con una grande esperienza nel campo della fotografia, ha iniziato a fotografare atleti e personal trainer, catturando la loro forma fisica con uno sguardo unico ed estremamente professionale.

Grazie alla sua grande passione per il fitness, ha creato numerose collaborazioni con molti marchi di underwear e ha posato anche per le copertine di importanti riviste del settore.

Luca Boschi
Luca Boschi

Le app gratuite dedicate alle donne per tornare in forma

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Corner shop in palestra: cosa vendere per aumentare il fatturato (e fare marketing)

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Corner shop in palestra
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Dimagrire allenandosi, spopola il metodo 12-3-30

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Scarpe da running donna: come scegliere quelle più adatte alle proprie esigenze

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scarpe da running donna
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Bebe Vio: medaglia d’oro per la seconda volta, commozione e gioia

Bebe Vio
Bebe Vio campionessa per la seconda volta

“Sembra impossibile, allora si può fare”: scrive Bebe Vio, dopo la sua vittoria. Oro per la campionessa azzurra, che ha battuto la cinese Zhou, a Tokyo. Una seconda vittoria, contro la stessa avversaria, a distanza dalle Paralimpiadi di Rio di cinque anni fa. Un duello emozionante, perché combattuto, perché sofferto: la campionessa azzurra ha conquistato il podio battendo la sua avversaria 15 a 9: in alto il tricolore italiano ancora una volta, che ha conquistato ori, argenti e bronzi. Commozione e lacrime per la veneta ventiquattrenne, che a seguito della vittoria, si è lasciata andare alle emozioni.

 

Bebe Vio si è alzata dalla carrozzella, ha pianto, urlato, e poi è corsa verso la tribuna per raccogliere i suoi meritatissimi applausi. Un’esultanza simile ad una liberazione, quella della campionessa azzurra che si è sciolta in un pianto commosso, salutando con un pugno contro pugno deciso il Presidente del Comitato Paralimpico, e il suo staff, appoggiata al tricolore, mentre raccoglieva le carezze e gli abbracci delle persone. Lacrime di gioia, poi la premiazione, in cui Bebe riceve l’oro: morde la medaglia e sorride ai fotografi. Un momento di gloria per la neo-campionessa e per l’Italia tutta.

 

La campionessa azzurra, ha poi rilasciato un’intervista, in cui ha dichiarato l’importanza che questa vittoria ha avuto per lei. Ad aprile, un’infezione da stafilococco, le ha fatto rischiare l’amputazione di un arto; i medici erano assolutamente scettici sulla sua guarigione e la stessa campionessa, ha confessato di aver attraversato un periodo molto difficile. Il rischio dell’amputazione e della morte, l’hanno spinta a lottare: cosi Bebe Vio, è riuscita a sopravvivere, riprendendo poi gli allenamenti. Lo stesso staff che per quattro anni, l’aveva preparata a questa importantissima sfida, ha lavorato duramente per portare Bebe a questo risultato. Un lavoro durissimo e sofferto, dunque, che ha prodotto una vittoria importante.

 

La campionessa azzurra ha ringraziato il suo team, il suo fisioterapista, che l’ha seguita durante la sua degenza, i medici, i familiari, gli allenatori e tutti coloro, che nonostante le difficoltà insormontabili che si sono verificate a pochi mesi dalle Paralimpiadi, hanno combattuto per tenerla in vita, e per aiutarla ad arrivare a questa sfida. La commozione dunque, è in realtà una liberazione, una degna e meritata conclusione. L’ex campionessa mondiale di scherma, Valentina Vezzali, oggi Sottosegretario allo sport, si congratula con la neo campionessa. La gioia è immensa, per Bebe Vio, per l’Italia, per tutti coloro che a queste Paralimpiadi, come lei hanno superato se stessi, conquistando la vittoria.

Paralimpiadi: ori per gli azzurri nel nuoto, l’Italia continua a brillare

Paralimpiadi
Due ori per l’Italia alle Paralimpiadi

L’Italia continua a brillare a Tokyo: alle Paralimpiadi 2020, gli azzurri conquistano due ori, un argento e due bronzi per la categoria nuoto. Trionfa il nome di Carlotta Gilli, nello stile farfalla, e Bocciardo nei 200 sl. Poi Alessia Berra, che ha conquistato l’argento, con una bellissima virata ed un recupero, e due bronzi per Monica Boggioni e Francesco Bettella. Una straordinaria conquista, quella dell’Italia azzurra che ancora continua a portare in alto l’orgoglio del tricolore, dopo le innumerevoli vittorie delle Olimpiadi.

 

La neo campionessa, Carlotta Gilli, ha dichiarato in un’intervista di essere assolutamente incredula, ma felice. E’ una rivincita a seguito della sconfitta di Londra; la conquista dell’oro, è per la Gilli motivo di immensa soddisfazione, a seguito di un lavoro duro e sacrificante, che l’ha portata a questo risultato. La Gilli racconta che la sua vittoria, è la vittoria di un team, degli allenatori, dei sostenitori, dei familiari e di tutto l’entourage che ha collaborato alla sua preparazione e che l’ha portata alla conquista dell’oro. Per la neo campionessa, la sua è una vittoria collettiva, non individuale.

 

 

Carlotta Gilli, è affetta da una retinopatia degenerativa: entra a far parte del settore agonistico nel 2009, quando inizia le sue prime gare; i suoi ori fioccano nel 2014 e nel 2015, quando conquista sei medaglie per il settore giovanile. Nel 2019 vince a Londra l’oro per i 50 stile libero, e ora l’oro per i 100 metri farfalla. Anche Francesco Bocciardo conquista un oro, per lui il secondo: nel 2016, aveva conquistato a Rio un oro per i 400 metri sl; l’atleta si dichiara fortunato di aver raggiunto questo traguardo, sapendo di essere una reale fonte di ispirazione per tantissimi altri atleti.

 

Lo scopo delle Paralimpiadi, è quello di superare lo scoglio della disabilità, e dimostrare a se stessi prima che agli altri, che si può essere grandi in qualcosa, nonostante un limite effettivo. Le paralimpiadi, incarnano questo spirito, quello dell’atleta che sin sacrifica, che lavora sul proprio corpo e su se stesso, che impara a fare del proprio limite un vantaggio, che trasforma la sua tenacia in forza, che realizza un sogno. Ai 200 sl, Bocciardo ha conquistato l’oro, pensando ai sacrifici e al lavoro del suo team, della sua famiglia, del suo allenatore, della sua psicologa e di tutti coloro che sono stati intorno a lui e che lo hanno portato alla vittoria.

Oro per gli azzurri: Ruggero Tita e Caterina Banti primi nella vela

Nacra 17
Trionfo azzurro per la vela: Tita e Banti campioni

Ruggiero Tita e Caterina Banti, vincono l’oro nella classe Nacra 17, la categoria più importante di questo sport. Questo oro, fa tornare l’Italia sul podio dopo 13 anni, nella vela. Nessuna disattesa, i due campioni entrati nella regata finale che assegna il doppio dei punti, hanno dimostrato la loro perfetta coordinazione, battendo anche gli inglesi che cercavano di tener loro testa. La regata dei due italiani, è stata perfetta: nessun errore, nessuna difficoltà; una gara gestita con estrema fluidità, -lo affermano gli stessi Tita e Banti- che dopo la regata, hanno dichiarato di non aver avuto difficoltà alcuna.

 

La strategia tattica, è stata quella di imitare gli avversari: gli inglesi viravano e lo stesso facevano gli azzurri, cosi come la marcatura. Una gara che è stata un crescendo, un misto di tecnica e tattica, che ha favorito la vittoria azzurra. Una gara che è stata gestita con intelligenza, rispetto a diverse altre che sono sfumate a causa di errori tattici appunto. Tita ha affermato che quella finale è stata la regata più facile della settimana. Una partita giocata di intelligenza e allo stesso tempo meritata per la capacità tecnica e per la bravura.

 

Tita e Banti, vincono la medaglia d’oro, inorgogliendo l’Italia che da anni in questo sport non riusciva a qualificarsi. E’ una soddisfazione enorme, per gli azzurri e per la categoria in particolare: cosi, il triestino e la romana, ora campioni olimpici, sono entrati nella rosa di coloro che resteranno nella storia, dopo aver conseguito altri titoli, tra cui, tre medaglie europee, e un mondiale.

 

Gli azzurri si stravincono alla grande, e puntano in alto rispetto al futuro: pensano al mondiale, pensano di riuscire ad uscire vittoriosi anche dalle prossime gare che affronteranno. Questa vittoria, ha costituito uno slancio per i due campioni, e già si pensa, che si potrebbe compiere un altro salto ai prossimi mondiali. Ancora una volta, potremo vedere gli azzurri, con i loro catamarani che velocissimi solcano l’acqua, quasi a tagliarla, a farla a pezzi, con una leggerezza senza pari. Un oro misto, -per la squadra formata da un uomo e una donna-il primo, per l’Italia in questa categoria: ci si augura che potrà essere di buon auspicio per le prossime gare, e che dal Giappone, si possa volare sempre più in alto, solcando l’acqua, con la vela, come se si solcasse il cielo. Il peso di questa medaglia, è pari a tutto l’impegno profuso nel vincerla, lo stesso, che potrà portare a nuove vittorie.