La dieta del cestista

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Chi conduce una vita da sportivo sa che deve seguire un determinato regime alimentare, ma non tutti gli sport hanno bisogno dello stesso apporto di calorie ed è normale quindi che la dieta sia diversa a seconda della disciplina praticata.

Prendiamo il basket, ad esempio, uno sport che richiede la giusta combinazione di velocità, esplosività e concentrazione e che impone continui cambiamenti di ritmo anche all’interno della stessa azione di gioco, il tutto rapportato a corpi che solitamente sono più massicci rispetto a quelli di atleti che praticano altre discipline.

Di qui l’importanza dell’alimentazione, che deve garantire il giusto apporto energetico sia in fase di allenamento che durante la gara. E’ chiaro che un atleta che presenta un’altezza considerevole e delle masse muscolari consistenti abbia bisogno di accumulare scorte maggiori rispetto ad altri soggetti, ma occorre comunque fare delle precisazioni in questo senso.

Aver bisogno di un maggior apporto energetico, non significa necessariamente potersi permettere il lusso di assumere cibo in abbondanza, poiché anche il cestista ha il dovere preciso di attenersi a determinate regole, specie per quanto riguarda il numero complessivo di pasti nel corso della giornata e le percentuali di carboidrati e proteine da assumere.

No alle abbuffate, dunque, o ai pasti abbondanti consumati in due soli momenti della giornata. Meglio orientarsi su un’alimentazione che prevede almeno 5 pasti al giorno, con una colazione ricca e nutriente, due spuntini a base di frutta (uno a metà mattina ed uno nel corso del pomeriggio), un pranzo che prediliga l’assunzione di carboidrati (pasta, pane, riso e cereali) ed una cena a base di proteine (carne, pesce, uova…).

In linea di massima, la dieta del cestista dovrebbe essere costituita per il 60% da carboidrati, utili a garantire le calorie necessarie sia in allenamento che in gara. E’ evidente, poi, che il reale bisogno di calorie dipende dalla struttura fisica, dall’età e dal livello di agonismo del soggetto, ma sarebbe bene non sottovalutare in alcun caso il fattore-dieta.

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