Ciclismo e rischio impotenza, è un pericolo reale?

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Siete appassionati di ciclismo, o lo è il vostro partner, e vi siete chiesti spesso se è vero che questo meraviglioso sport può nuocere alla salute dell’apparato genitale maschile. D’altra parte la questione, che riguarda soprattutto chi lo pratica a livello agonistico, è stata sollevata già qualche anno fa e non mancano gli studi che confermano il rischio di insorgenza di impotenza, infertilità e fibrosi muscolare nei ciclisti.

L’ultimo, in ordine di tempo, è stato presentato al Congresso di Sessuologia Clinica in corso in questi giorni presso l’Ordine dei Medici di Roma in occasione del quale il ciclismo è rientrato nel libro nero dei nemici della fertilità e del vigore sessuale maschile addirittura insieme a cocaina, fumo, alcol e obesità.

Le cause di questo spiacevole effetto collaterale risiedono nella postura: mentre si è seduti in sella infatti il peso del corpo grava tutto sul perineo con conseguente compressione, e diminuzione del flusso sanguigno, di uretra, vasi e fibre muscolari perineali da cui, se ci si allena anche per parecchie ore al giorno,  possono originare i disturbi citati in apertura.

Tale stato di cose da origine ad alcuni sintomi che fungono da veri e propri segnali che devono mettere in guardia gli uomini e condurli a chiedere consiglio al medico di fiducia:

  • Intorpidimento del pene
  • Sensazione di formicolio e mancanza di sensibilità a livello perineale
  • Diminuzione del flusso urinario
  • Episodi di impotenza.

Ma è possibile fare qualcosa per ridurre il rischio di disfunzione erettile senza rinunciare alle due ruote? Sembra proprio di si: alzarsi spesso dal sellino e approfittare delle pause per scendere dalla bici ma anche, e soprattutto, indossare pantaloncini con il cavallo imbottito.

Potendo, affermano gli esperti, sarebbe meglio dotarsi di una bicicletta olandese dotata di sellino alto. A quanto pare è l’unica in grado di scongiurare definitivamente il pericolo.

[Fonte]

Photo credit | Think Stock

 

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