Allenamento al parco con il quadro svedese

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Il quadro svedese non è certamente l’attrezzo ginnico più facile da tenere in casa. Analogamente non lo si può portare in giro, come dei semplici bilancieri o i kettlebell, ma ugualmente è uno degli attrezzi più popolari e gettonati di tutti i tempi. Presente da sempre nelle palestre scolastiche, di solito accanto alla spalliera, è un elemento che molto spesso costituisce l’arredo urbano di parchi e giardini pubblici. Per chi non ci avesse mai fatto caso, si tratta di quel grande reticolo di forma quadrata o rettangolare costituito da una serie di barre, di solito in legno, orizzontali e verticali. Chi è solito allenarsi al parco, ed ha la fortuna di farlo in uno spazio pubblico in cui tale attrezzo è presente, non dovrebbe affatto snobbarlo perchè i benefici del suo utilizzo sono molteplici ed esso non si limita a rappresentare un’occasione di divertimento per bambini e adolescenti. Il quadro svedese infatti  è una manosanta per sviluppare e rafforzare la muscolatura delle spalle, degli arti inferiori, i muscoli dorsali e addominali, la presa delle mani. Inoltre incrementa il senso dell’equilibrio e dell’orientamento e, con le opportune precauzioni, può essere un valido aiuto per superare la paura delle vertigini.

Il quadro può essere usato come una sorta di scala, limitandosi, si fa per dire, a salire e scendere in verticale passando per i quadrati o arrampicandosi in diagonale. Agli esercizi di arrampicata può essere aggiunta una variabile, la cosiddetta traslocazione. Negli esercizi con traslocazione è possibile ad esempio passare con la testa o con i piedi all’interno dei quadri e muoversi tra un quadro e l’altro effettuando rotazioni con il busto.

Inoltre il quadro svedese può fare da sostegno per esercizi addominali da eseguire “in sospensione” agganciando le gambe alle barre orizzontali dei quadrati più bassi (occhio alla sicurezza) e portando la testa verso le ginocchia.

Photo credit | Think Stock

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