Vinyasa yoga, la danza del respiro

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Noto anche come danza del respiro, il vinyasa yoga è una variante molto antica dell’hatha yoga. Popolare già dagli anni ’80 negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Australia rappresenta una forma di più dinamica e coreografica dello yoga comunemente praticato in occidente ed è attualmente poco diffuso e praticato nel nostro Paese, nonostante sia giunta notizia della sua esistenza già nei primi anni ‘novanta.

L’ashtanga vinyasa yoga, questa la denominazione completa, si basa su una sequenza di movimenti eseguiti come una vera e propria danza e coordinati con il respiro. Più precisamente, esso prevede l’esecuzione di sei serie da trenta asana (le posizioni dello yoga) ciascuna, ognuna delle quali è legata all’altra dalla sincronizzazione di respiro e movimento. La prima serie purifica e tonifica il corpo e può considerarsi propedeutica alle successive che lavorano invece su sistema nervoso e canali energetici.

L’impegno profuso perchè respiro e movimento diventino una unità armonica ha il potere di purificare l’organismo, rendere il corpo più tonico e flessibile, migliorare le capacità di attenzione e concentrazione e la consapevolezza di sè fino a configurare una vera e propria forma di meditazione in movimento.

Come accennato in apertura, vinyasa yoga è una forma di yoga molto antica. La sua esistenza fu scoperta dai maestri Krishnamacharya e Pattabhi Jois grazie al ritrovamento, presso la biblioteca di Calcutta, di un testo risalente a un periodo compreso fra 1500 e 5000 anni fa: lo Yoga Korunta di Rishi Vamana.

Il maestro Patthabi Jois è stato il più autorevole insegnante del metodo in tutto il mondo, per tutta la sua lunga vita ha tenuto le proprie lezioni presso l’Ashtanga Yoga School a Mysore, in India, l’istituto da lui stesso fondato nel 1948. In Italia esistono diversi centri che organizzano corsi di vinyasa yoga e una Scuola di Astanga Yoga a Milano.

Photo credit | Think Stock

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