La crusca contro stitichezza e fame nervosa

Spread the love

La crusca è un residuo che si ottiene dalla lavorazione di grano, frumento, orzo, segale, avena e graminacee in genere. Si tratta per lo più degli scarti dei rivestimenti esterni dei semi e contiene discrete quantità di carboidrati (15%), proteine (12%) e grassi (4%) ma è costituita soprattutto da fibre. Proprio per questo viene spesso consigliato di integrarla nell’alimentazione quando si è a dieta o si hanno problemi di stipsi.

E’ grazie al suo notevole contenuto di fibra, infatti, che la crusca è in grado di aumentare il senso di sazietà spezzando la sensazione di essere perennemente affamati quando si è a dieta e, sempre per lo stesso motivo può rivelarsi un utile alleato contro la fame nervosa (anche se questa ha di solito ragioni che vale la pena di indagare perchè venga risolta con successo). Quanto invece all’uso della crusca in caso di stitichezza, la sua efficacia dipende dalla capacità di assorbire molta acqua e, di conseguenza, di ammorbidire le feci facilitando così il transito intestinale.

E’ però doveroso fare alcune precisazioni relative al consumo giornaliero medio e all’apporto di fibra della crusca a seconda delle diverse tipologie di cereali da cui è tratta. Si pensi infatti che mentre la crusca di frumento contiene circa il 50% di fibra, quella di orzo, invece, ne contiene solo il 5%, mentre la crusca d’avena ne apporta un quantitativo medio del 20%. Il consumo giornaliero, in caso di bisogno, non deve mai essere superiore ai 40 grammi (circa due cucchiai da tavola) e deve comunque avvenire nell’ambito di una dieta equilibrata per evitare, sul lungo periodo, carenze vitaminiche.

La crusca, soprattutta quella di avena e di frumento, si trova in vendita praticamente in tutti i supermercati. E’ consigliabile aggiungerne uno o due cucchiai al latte o allo yogurt perchè non ha un sapore nè una consistenza gradevoli. In altrenativa, esistono integratori di crusca in barrette o compresse.

Photo | Think Stock

 

Lascia un commento