Trattamenti cosmetici al veleno di ape per ringiovanire il viso

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Il veleno di ape viene impiegato da molto tempo per la cura di reumatismi, artriti e infiammazioni. Il veleno delle api contiene infatti mellitina, un potente antinfiammatorio, istamina, apamina, isolecitina e sostanze analgesiche e, stando ad alcune fonti storiche le sue proprietà terapeutiche erano già note agli antichi, da Ippocrate a Plinio il vecchio. Solo di recente l’apitossina ha cominciato ad essere utilizzata a scopo cosmetico con la creazione di creme e maschere antirughe e ad effetto lifting.

Sembra che la prima crema antirughe al veleno di api sia stata ideata da un apicoltore brasiliano, tale Cyrus Protta. Essa agirebbe grazie alla vasoldilatazione indotta sulla pelle dalla mellitina la quale favorisce la produzione di fibre di collagene che distendono il viso donandogli un aspetto più giovane e luminoso. Sarebbe l’apamina invece a distendere le rughe grazie alla sua azione miorilassante.

Come spesso accade in questi casi, l’applicazione cosmetica del veleno di api vanta già una guru: Deborah Mitchell che con la sua maschera di bellezza al veleno di api allevate in Nuova Zelanda, le Bee Venom Mask, ha già conquistato la fiducia di star del calibro di Michelle Pfeiffer e Gwyneth Paltrow.

D’altra parte, non si può dire che la Bee Venom Mask della Mitchell sia un cosmetico esattamente alla portata di tutti, costa infatti 10mila euro al grammo ma per nostra fortuna sul mercato è disponibile un prodotto italiano creato da due apicoltori di Urbino: il Beelight, in vendita esclusivamente on line a una cifra ben più ragionevole: 90 euro.

Che il costo sia così elevato è più che comprensibile, dal momento che, precisano i due apicoltori italiani, per ottenere un solo grammo di veleno occorrono circa 15mila api. La tecnica estrattiva è ben collaudata e non provoca la morte dell’insetto.

Naturalmente i cosmetici a base di veleno di api sono vietati a chi è allergico alle api.

Photo Think Stock

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