Bere acqua o bibite fatte in casa con frutta fresca

Quando abbiamo sete, alle feste, in vacanza, con gli amici, fuori casa, tendiamo a ingurgitare sempre più bibite, di gran lunga preferite alla semplice acqua, perchè sfiziose al palato, frizzanti, colorate, di buon sapore e sempre fresche.

Ogni anno ne nascono di nuove e la pubblicità ce ne parla tutti i giorni, ma cosa sono e quanto ci fanno bene? Le bibite sono bevande artificiali, senza alcool, ottenute aggiungendo all’acqua naturale o gasata altri ingredienti, specifici per ogni tipo di bevanda.

Ad esempio la cola contiene, sciolti in acqua,  tanto zucchero (10.6g/100ml), anidride carbonica, coloranti, acidificanti e aromi (tra cui caffeina). Invece, l’aranciata, la limonata e il pompelmo contengono, sciolti in acqua, succo d’arancia/limone/pompelmo (12%), tanti zuccheri (12.2g/100ml), anidride carbonica, acidificanti, aromi, conservanti, antiossidanti e coloranti. Simili sono altri numerosi esempi di bibite molto famose e consumate.

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Alimenti per combattere l’ansia

L’ansia è un senso di apprensione e d’inquietudine, che diventa una vera e propria malattia quando l’effetto emotivo è sproporzionato, eccessivo rispetto alla causa che lo determina, oppure si protrae per molto tempo; in ogni caso, l’ansia è sempre espressione di una sofferenza profonda.

Numerosi studi hanno evidenziato che l’ansia è spesso correlata a carenze nutrizionali.

Un ridotto apporto alimentare di magnesio, di vitamina C e di vitamine del gruppo B, in particolare di vitamina B6 , possono ridurre l’efficienza del sistema immunitario e delle normali reazioni organiche, rendendo più vulnerabili alle malattie cardiovascolari e tumorali, ma anche influenzando l’umore e le sensazioni.

Gli alimenti che possono essere di particolare aiuto sono:

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Incidenza del movimento e dell’alimentazione sulle articolazioni

Introdurre un discorso che abbia per filo conduttore le articolazioni vuol dire, inevitabilmente, finire a parlare dell’importanza che rivestono l’attività fisica e l’alimentazione per la vita di un essere umano.

Le articolazioni sono gli ingranaggi che collegano tra loro le ossa dello scheletro e permettono che i movimenti del corpo possano articolarsi al meglio. In tal senso, sono più di una le malattie infiammatorie che colpiscono più frequentemente le articolazioni e le più diffuse sono l’artrite, l’artrosi  e l’artrite reumatoide.

In tal senso, va immediatamente detto che l’alimentazione – ed è questo dato certificato da innumerevoli studi riconducibili a luminari della scienza e della medicina – può essere di notevole aiuto nella prevenzione e nella cura delle malattie articolari.

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Le regole dello sportivo, dieta e attività fisica

L’alimentazione, come più volte abbiamo ripetuto, è un fattore di fondamentale importanza per chi pratica attività sportiva. Lo sportivo deve mangiare in modo moderato e vario, dando la preferenza ad alimenti ricchi di fibre e limitando il consumo di grassi.

La dieta quotidiana deve strutturarsi sulla base di prodotti naturali e nutrienti: legumi e verdure, pasta e pane integrale, frutta fresca, niente condimenti elaborati, carne e pesce quattro volte alla settimana, alternati a formaggio fresco e uova, il tutto in quantità moderata.

Particolarmente significativa – e consiglio di tenere sotto controllo questo aspetto per nulla secondario – è l’assunzione di bevande, che devono essere ingerite proporzionalmente alle reali esigenze dei tessuti.

Se è sconsigliabile bere mentre l’organismo è sotto sforzo, è invece doveroso reintegrare i liquidi persi, dopo averlo compiuto. Questi sono alcuni piccoli consigli da mettere in pratica per chi compie dell’esercizio fisico:

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Rinuncio ai carboidrati di pasta, pane e patate?

Alla ricerca di false credenze relative a dieta e alimentazione, proviamo oggia a capire quale tipo di fondamento abbiano le convinzioni secondo cui, per dimagrire, occorra rinunciare in maniera definitiva al consumo di pane, pasta e patate. Dovessi risponedere con una affermazione lapidaria, direi immediatamente no.

Non serve nessuna rinuncia. Ed ecco perché: se consumati in quantità adeguate, questi alimenti, che contengono soprattutto carboidrati complessi (amido), garantiscono la copertura di buona parte del fabbisogno energetico dell’organismo, senza apportare grassi, che sono i veri responsabili dell’aumento del peso, quando consumati in eccesso.

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La dieta a zona

Partiamo da una citazione che introduca la dieta a zona:

“La zona non è una dieta, ma un programma alimentare finalizzato al controllo ormonale.” (Barry Sears, 2004)

Si basa su quattro principi fondamentali che vado or ora a illustrare:

  1. equilibrio insulina- glucagone;
  2. rapporto 40/30/30  (carboidrati/proteine/lipidi);
  3. regolazione della produzione di eicosanoidi “buoni” e “cattivi”;
  4. attività fisica.

Sears, dicevamo: egli afferma che gli eccessi di insulina favoriscono a un tempo un aumento del peso; un calo delle prestazioni fisiche, un aumento dell’appetito.

L’equilibrio ottimale dei due ormoni insulina (secreta in risposta all’assunzione di carboidrati) e glucagone (secreto in risposta al consumo di proteine) permetterebbe di ottenere numerosi benefici quali (in elenco):

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Prevenire l’osteoporosi con alimentazione e attività fisica

Il rischio osteoporotico è’ la condizione in cui si ha una rarefazione dell’osso che diventa poroso, quindi, più fragile. Per prevenire la patologia dell’osteoporosi, diffusa soprattutto nelle donne in menopausa, è importante fare attenzione ad alcune norme:

  • garantire un buon apporto di calcio sin dall’età dello sviluppo ed aumentarlo in periodi cruciali della vita come gravidanza, allattamento e menopausa. Il fabbisogno di calcio è: 800 mg/die per la donna adulta e 1500 mg/die per la donna in menopausa. Questo apporto deve essere garantito dall’assunzione giornaliera di alimenti ricchi di calcio e dall’acqua che consumiamo quotidianamente che deve contenere almeno 300mg/l di calcio;
  • garantire un buon apporto di vitamina D attraverso una corretta alimentazione (tonno, salmone, tuorlo d’uovo, latte) e una regolare esposizione ai raggi solari. Il quantitativo giornaliero raccomandato è di circa 3μg/die (10μg/die durante la gravidanza e l’allattamento);

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La dieta vegetariana e i vegani

La dieta vegetariana viene seguita per convinzioni che possono essere religiose, filosofiche, ecologiche o salutistiche. Il vegetariano elimina: carni, pesci, crostacei, molluschi, lardo e persino formaggi prodotti con cagli animale. Tra quelle seguite, le principali diete vegetariane sono:

  • le diete vegane: escludono tutti gli alimenti di origine animale, compresi latte e yogurt, uova e miele;
  •  le diete latto – vegetariane: prevedono il consumo di alimenti di origine vegetale e di prodotti caseari;
  • le diete latto-ovo-vegetariane: prevedono il consumo di alimenti di origine vegetale, di prodotti caseari e uova, che non siano fecondate;
  • le diete vegane restrittive: ancora più selettive, consentono solo il consumo di pochi alimenti di origine vegetale ( tra queste vi sono le diete macrobiotiche).

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Dieci consigli per tenersi in forma

Ve ne sarebbero a iosa, da sfornare uno dietro l’altro: i consigli per conservare una condizione di salute e di forma ottimale si sprecano e abbracciano in maniera evidente contesti che lambiscono le macroaree dell’alimentazione e dell’attività sportiva.

Non è difficile provare a vivere  in modo sano e cercare di garantirsi una longevità significativa: impensabile tener conto delle eccezioni e degli imprevisti, certo, ma vi è più di un accorgimento che – intrapreso quale stile di vita e abitudine quotidiana – consente di inserirsi nel percorso del benessere.

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Anoressia e bulimia

Anoressia e bulimia. Argomento delicato e, come tutte le volte in circostanze simili, mi sento in dovere di ribadire un concetto universale: che siano i professionisti in materia e i competenti a entrare nel merito della faccenda e – di contro – consiglio vivamente a ciascuno di affidarsi completamente solo alle parole di un medico.

In questa circostanza si intende giustappunto avvalersi del contributo della medicina per tracciare in maniera generica le caratteristiche dei disturbi legati all’alimentazione, che sono diversi e hanno cause differenti. Parleremo di due tra i più frequenti, che sono l’anoressia e la bulimia, senza la presunzione di avanzare indicazioni nè cure.

Scelgo di accompagnare con la foto di Kate Moss per due motivi: il primo è oggettivo, visto che la modella è stata spesso associata all’anoressia. Il secondo – e ci tengo parecchio a dirlo – sta nel fatto che i modelli di riferimento, per i giovani soprattutto, non spesso sono modelli di vita. E, spiace per la bella Kate, credo sia uno degli esempi di quanto appena detto.

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A dieta senza saltare colazione, pranzo e cena

Bagordi, banchetti, gozzoviglie e pasti luculliani: parlare in questi giorni di cibo rischia di essere quasi nauseante. Eppure, proprio in occasione dell’abbondanza in cui ci si fionda quando c’è da celebrare eventi significativi e – come no – rimpatriate attese da tempo, torna utile ribadire l’importanza rivestita dai pasti quotidiani. Lo dico perché già vedo e sento propositi d’inizio anno a senso unico: tutti sanno che si metteranno quasi subito a dieta.

Allora, bene non perdere tempo nello scrollarsi di dosso quel surplus accumulato in questa settimana ma lo si faccia sempre con il giusto e necessario acume. Non rinunciate ai pasti della giornata, provate a evitare diete drastiche in cui vi proibite di tutto e di più: gli effetti desiderati faticherete a vederli.

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Cibi antiossidanti contro invecchiamento e radicali liberi

Gli antiossidanti sono sentinelle sempre vigili a guardia della salute e del benessere dell’organismo. Sono una squadra vincente, composta da Vitamine C ed E, carotenoidi e flavonoidi che  proteggono dall’invecchiamento precoce e combattono i radicali liberi.

Di rimando, cosa sono i radicali liberi? presto detto: atomi e molecole instabili che il nostro organismo (complici il fumo, le radiazione ultraviolette, l’ozono, lo smog e svariate malattie) produce in quantità superiore al necessario. L’effetto che ne consegue è quello di ossidare (ovverosia danneggiare) DNA e membrane cellulari: da qui ad aprire una strada che porta verso i tumori, i disturbi cardiovascolari e le malattie degenerative (lesioni aterosclerotiche) è un attimo.

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Come si misura il grasso corporeo

Sebbene il grasso sia necessario al buon funzionamento dell’organismo (per la capacità di regolare la temperatura corporea e di isolare e proteggere organi e tessuti), troppo grasso può causare più di una problematica da non trascurare che va dalle malattie cardiovascolari al diabete di tipo 2 passando attraverso numerosi problemi di differente entità. L’obesità, per esempio, che non è soltanto una questione estetica ma costituisce soprattutto un grave rischio per la salute. Alla radice dei mali? La sedentarietà, in primo luogo, e un’alimentazione con troppe calorie al pari della resistenza insulinica tendono a mantenere grasso l’ individuo. Ma come si misura il grasso corporeo?

Esistono due metodi universalmente riconosciuti per misurarlo: il primo consiste nella misurazione della circonferenza della vita, il secondo è quello della valutazione dell’indice di massa corporea.

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L’alcol e lo sport

Alcol e sport. Roba che messa così sembra quasi accomunare il diavolo e l’acqua santa. Il che, per carità, rispecchia per molti aspetti un’analisi corretta: alcol e sport difficilmente possono viaggiare di pari passo.

Con un distinguo, necessario e doveroso: percepito come abuso, l’alcol fa male sempre e comunque; inteso nell’accezione di uso e consumo razionale e misurato, un po’ di alcol non fa male a nessuno. Iniziamo col solito dato di fatto: il vino, in particolare, è bevanda che sta all’Italia tanto quanto la sua forma peninsulare.

Addirittura, il vino è il made in Italy per le sue tradizioni di qualità e virtù invidiate da mezzo mondo. Resta inteso, quindi, che si parla di una bevanda spesso presente sulle tavole italiane e un suo consumo moderato non è dannoso per l’organismo.

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