Incidenza del movimento e dell’alimentazione sulle articolazioni

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Introdurre un discorso che abbia per filo conduttore le articolazioni vuol dire, inevitabilmente, finire a parlare dell’importanza che rivestono l’attività fisica e l’alimentazione per la vita di un essere umano.

Le articolazioni sono gli ingranaggi che collegano tra loro le ossa dello scheletro e permettono che i movimenti del corpo possano articolarsi al meglio. In tal senso, sono più di una le malattie infiammatorie che colpiscono più frequentemente le articolazioni e le più diffuse sono l’artrite, l’artrosi  e l’artrite reumatoide.

In tal senso, va immediatamente detto che l’alimentazione – ed è questo dato certificato da innumerevoli studi riconducibili a luminari della scienza e della medicina – può essere di notevole aiuto nella prevenzione e nella cura delle malattie articolari.

Gli alimenti di maggior aiuto sono il pesce, in particolare quello azzurro e grasso, la frutta e la verdura fresca, in particolare quella giallo arancione e verde scuro, ricca di caroteni e vitamina C, la frutta secca, i semi oleosi e l’olio di oliva, i cereali integrali, le uova, la carne magra e il lievito di birra.

Tutti i cibi appena elencati contengono infatti sostanze che svolgono una potenziale azione antiossidante, in grado cioè di contrastare l’invecchiamento e l’usura delle articolazioni.

Inoltre, altro dato incontrovertibile è quello rappresentato dal fatto che l’abitudine a muoversi è un elemento di vitale importanza per le articolazioni, poichè consente a ciascuno di sfruttare completamente la propria mobilità articolare. Il movimento, infatti, agisce sulle capsule e sui legamenti dell’articolazione, rendendoli più saldi e resistenti.

Quel che risulta dannoso, invece, è la mancanza di esercizio fisico o l’abitudine a compiere gesti di ampiezza ridotta: tali propensioni portano, al contrario, a una diminuzione della mobilità delle articolazioni.

In questo modo la coordinazione motoria peggiora e ogni gesto diventa faticoso e poco fluido. Inoltre, è sempre bene ricordare che solo durante il movimento viene prodotto liquido sinoviale: anche per questo, l’immobilità danneggia in maniera evidente le superfici articolari.

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