L’agonismo sportivo nei bambini fa male

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Lo sport fa bene a tutti, anche ai bambini, ma bisogna fare attenzione al cosiddetto agonismo di massa, al quale ci sia avvicina già dai 7 anni. L’approccio con il quale i genitori avvicinano allo sport i figli sono diversi e da questo dipende il mondo con il quale i piccoli affrontano l’attività sportiva. In questo senso gli esperti sono chiari: spronarli all’agonismo fa male.

Molto spesso dietro alle scelte sportive dei bambini ci sono i genitori, ognuno con una prerogativa diversa: c’è chi propone lo sport come un passatempo educativo e sano, altri si mettono nelle mani degli allenatori e, altre ancora decidono di praticare un certo sport con loro. Da non dimenticare che l’attività fisica deve essere proporzionata alla fascia di età del bimbo, considerando la delicata fase di sviluppo psico-fisico dei piccoli.

I bambini non sono dei piccoli adulti: a prescindere dallo sport che decidono di praticare deve tener conto della loro età e, quindi la dimensione giocosa dello sport non deve mai venire meno; proprio per questo bisognerebbe sempre parlare di “gioco sportivo”, attraverso il quale i piccoli lavorino divertendosi e che vengano stimolati in base alla loro età.

Facendo sport i bambini, ma anche i ragazzi, devono imparare a socializzare, non devono diventare per forza dei campioni e i genitori non devono spingerli in questo senso; i piccoli devono apprendere i benefici dell’attività fisica e capirne l’importanza, dato che non tutti possono diventare dei campioni.

Quest’ultimo punto deve essere compreso in primis dai genitori: sottoponendo i bambini a pressioni troppo alte si rischia di esporli a delusioni, mortificazioni e insicurezze che, spesso, possono sfociare i disturbi ansiosi e depressivi. Attenzione dunque all’agonismo nello sport dei più piccoli, come spiega il dottor Antonio Fiore, medico sportivo e docente alla scuola di specializzazione di Medicina dello Sport all’Università La Sapienza di Roma:

Lo sport agonistico è sinonimo di competizione sportiva. L’attività agonistica comporta un grosso impegno, fatto di allenamenti intensi e competitività elevata, che può creare seri problemi nei bambini e negli adolescenti. Il soggetto in età evolutiva va valutato in base a una serie di criteri specifici, e il medico sportivo deve verificare se esistano controindicazioni e indirizzarlo verso un’attività, nonché verificare che sia quella a lui più congeniale e idonea.

[Fonte]

 

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