Dieta per chi fa sport: Omega 3

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Gli acidi grassi polinsaturi Omega-3, ovvero sostanza fondamentale per chi fa sport ma anche elemento imprescindibile per una sana e corretta alimentazione. Da sempre ritenuti fondamentali nella riduzione del rischio di malattie infiammatorie e cardiovascolari, gli acidi grassi polinsaturi Omega-3 determinano effetti significativi anche sul sistema nervoso centrale e garantiscono un miglioramento dell’apprendimento e dello sviluppo cognitivo.

Sono i risultati di studi e ricerche condotte nel corso degli anni da svariate equipe di ricercatori i quali hanno molto spesso concentrato la propria attenzione sugli sviluppi in essere nei soggetti sani, praticanti attività fisica in modo continuativo: si è appurato che, soprattutto laddove abbinata alla dieta a Zona, l’assunzione di Omega-3 consentiva di ridurre in maniera notevole la massa grassa degli indivisui determinando al contempo effetti positivi e incidenza importante sul tono dell’umore, sulla sensazione di vigore e tonicità, sulla riduzione dell’aggressività e dell’ansia.

Dimostrate le tesi in oggetto, più di uno studioso ha poi continuato a ribadire che lo speciale connubio tra sport e Omega-3 è dato dal fatto che gli acidi grassi hanno un effetto antinfiammatorio e inducono miglioramenti umorali oltre a ridurre i tempi di reazione complessi che sono determinati in numerose attività sportive, soprattutto a squadre. In che modo fare incetta di acidi grassi polinsaturi Omega-3?

Presto detto: occorre mangiare pesce azzurro, che include tipologie di pesce che vanno dalle sardine agli sgombri passando per le alici (il consiglio è di farlo per almeno tre/quattro volte alla settimana). Laddove si seguisse una dieta sprovvista di tale contributo si rischierebbe poi – e sono le tesi di recentissima divulgazione sostenute dai ricercatori dell’Università della California e pubblicate sulla rivista Neurology –  di compromettere le capacità cognitive e accelerare la fase di invecchiamento del cervello come evinto da un esperimento condotto su oltre tre mila pazienti.

Tra essi, quelli con i livelli di tutti gli acidi grassi omega-3 inferiore del 25% hanno inanellato punteggi più bassi nei test di memoria visiva e delle funzioni esecutive, quali la risoluzione dei problemi e il ragionamento multi-tasking.

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