La dieta a zona: un efficiente metodo alimentare

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Negli ultimi tempi si sta affermando, soprattutto in ambito sportivo, la “dieta a zona“. Ideata dal biochimico americano Barry Sears, divenuto famoso proprio per aver promosso la dieta a zona.

Egli sostiene che l’errore delle diete in uso è quello di considerare solo il potere calorico degli alimenti, senza tenere conto del diverso effetto dei nutrienti a livello ormonale.

Per godere di una buona salute, bisogna avere in equilibrio i due ormoni che regolano l’utilizzo dei grassi di deposito che sono l’insulina e il glucagone. Il glucagone viene secreto quando il livello di glucosio nel sangue si abbassa, al contrario, l’insulina viene liberata quando il livello del glucosio è troppo elevato.

L’alterazione di questo equilibrio ormonale comporta degli scompensi che si traducono in un accumulo eccessivo di grasso. Esistono alcuni cibi che vengono considerati “zona sfavorevole” come gli amidi, la pasta e il pane, altri invece “zona favorevole” come frutta e verdura che limitano l’azione dell’insulina.

Poiché un eccessivo accumulo di grasso comporta un aumento del rischio di malattie coronarie, è necessario assumere cibi ricchi di proteine in quanto queste ultime permettono la secrezione del glucagone, il quale a sua volta mobilita il glucosio conservando il livello glicemico del sangue. Esistono però dei messaggeri biochimici chiamati eicosanoidi che mantengono nella zona i livelli d’insulina, prevenendo così molte patologie.

Per costruire la propria dieta è essenziale mantenere in equilibrio il proprio sistema ormonale responsabile dell’accumulo delle calorie. Ciò permette di tenere sotto controllo il proprio peso attraverso la mobilitazione dei grassi senza perdita di massa magra. I maggiori responsabili di queste reazioni sono gli alimenti e proprio per questo motivo devono essere impiegati con la stessa attenzione con cui si assume una medicina.

E’ fondamentale fornire al corpo le giuste dosi e assumere i macronutrienti in proporzioni appropriate in modo tale da raggiungere la massima efficienza fisica e mentale senza sentire fame.

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