Strappo muscolare e fisioterapia

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Il primo giorno del 2012. Le previsioni non sono delle più rosee ma gli auguri e gli scongiuri restano d’obbligo. Buon anno a tutti: arrivo dopo i bagordi e la festa, lo so, perfino dopo una buona dormita. Però, una cosa la volevo dire: qualche ora fa, mentre passeggiavo dentro parco Sempione, ho visto un bel po’ di gente fare footing. Persone di tutti i tipi e di ogni stazza: andatura lenta e veloce, pause più o meno frequenti.

Allora m’è venuto in mente che potesse essere una buona cosa parlare oggi di strappi mscolari. Non perché ne abbia visto uno in diretta ma per il fatto che – tra freddo e festività – ho pensato che potesse essere situazione in cui, alla ripresa del moto e dell’attività fisica, si possa andare di fronte proprio a uno strappo muscolare.

In sintesi, lo strappo è una lesione, localizzata solitamente a un arto inferiore, che si presenta in seguito ad un’eccessiva tensione muscolare, con conseguente rottura della fibra. Può essere determinato da affaticamento, umidità, freddo e carenza di allenamento.

Lo strappo è caratterizzato da un dolore improvviso che subentra durante l’attività fisica e impedisce la prosecuzione dell’azione. Visivamente si nota un avvallamento dovuto al ritrarsi delle fibre rotte. Cosa fare nei casi in cui, accidenti, si manifesta?

Per prima cosa sollevare l’arto colpito a un livello superiore a quello del corpo, applicare sulla parte una borsa di acqua fredda, quindi fasciarla con bende elastiche. I tempi di recupero vanno da 30 a 60 giorni. E’ necessario il riposo assoluto ed è importante intraprendere una terapia riabilitativa condotta da personale fisioterapico, in acqua in un primo momento e poi in palestra con l’impiego di cure fisiche (laserterapia e massaggi). Dopo circa tre settimane si riprende gradualmente il lavoro attivo della muscolatura lesionata e lo stretching. Solo dopo 30 giorni ha inizio l’attività fisica dinamica controllata.

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