Sport e doping, le anfetamine

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L’argomento doping torna di attualità sulle nostre pagine, nella speranza che le informazioni contenute in queste poche righe possano mettere in guardia quanti credono che il risultato sia più importante della salute o della vita stessa.

In questo capitolo tratteremo di anfetamine, largamente utilizzate in ambiente medico come inibitore della fame o come coadiuvante nella cura di alcune patologie relative al sonno (vedi la narcolessia). Le anfetamine infatti hanno il potere di stimolare il sistema nervoso centrale, inducendo ad uno stato di veglia e combattendo l’eccessivo appetito.

Ma se dal punto di vista medico l’uso delle anfetamine può avere dei riscontri positivi (sotto controllo, s’intende), non ne ha dal punto di vista sportivo, poiché potrebbe provocare dei danni irreversibili per la salute umana e portare addirittura alla morte.

Quali sono i rischi che si corrono? Cominciamo col dire che nello sport l’anfetamina viene usata per aumentare l’aggressività e la resistenza e per ridurre la fatica ed il dolore. Vantaggi che però vengono pagati cari dall’atleta, che rischia degli effetti collaterali devastanti, come il delirio, le allucinazioni, il collasso cardiovascolare e l’emorragia celebrale.

Rischi minori, ma comunque gravi, possono essere poi l’insonnia prolungata, il tremore, l’eccessiva aggressività anche al di fuori dell’ambito sportivo, il vomito… Per non parlare poi dei danni creati a livello alimentare, considerando che le anfetamine, come detto in precedenza, vanno ad agire sul sistema nervoso centrale, diminuendo o eliminando completamente lo stimolo della fame. Di qui il rischio di anoressia o di disturbi alimentari che creano gravi danni per l’organismo.

Tra le tante sostanze che vengono classificate come doping, quindi, l’anfetamina risulta essere una delle più pericolose, poiché un uso sconsiderato porta sicuramente alla morte del soggetto. Diffidate dunque da chi vi promette il risultato sicuro con l’aiuto delle pillole magiche, perché il prezzo da pagare è veramente troppo alto e non vale la conquista di una medaglia in più.

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