Lo sport per i diversamente abili

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C’era un tempo in cui il disabile tendeva a rinchiudersi in casa, quasi volesse nascondere agli occhi del mondo la propria condizione fisica. Figuriamoci poi se a qualcuno poteva venire in mente di praticare uno sport, avendo magari una disabilità grave come l’amputazione delle gambe o la mancanza della vista.

E invece fortunatamente a qualcuno venne l’idea di adattare determinate discipline alle esigenze dei portatori di handicap, in modo che potessero misurarsi con il proprio corpo e con gli altri atleti affetti da disabilità.

Da allora sono cresciute in maniera esponenziale le iscrizioni di atleti diversamente abili a palestre ed associazioni, che aiutano il soggetto a tenersi in forma e a rinfrancare lo spirito, dimostrando ogni giorno che anche un disabile può raggiungere grandi successi personali con allenamento e tenacia.

Basti pensare alle Paralimpiadi di Vancouver appena concluse, dove ben 506 atleti di diverse nazioni si sono dati battaglia per conquistare le medaglie o semplicemente per misurarsi con l’avversario di turno. L’Italia si è comportata egregiamente nel corso della manifestazione, portando a casa un oro (Francesca Porcellato nello sci di fondo), tre argenti e tre bronzi, e conquistando la decima posizione nella classifica generale.

Questo dimostra quanto l’Italia sia attenta alle problematiche dei disabili in campo sportivo, sebbene molto si possa ancora fare per abbattere le barriere della diversità. Non che tutti i nostri atleti disabili abbiano l’opportunità di partecipare alle grandi manifestazioni sportive, ma basterebbe lavorare sullo spirito di competizione, affinché chi è affetto da una grave patologia (o chi si ritrova improvvisamente impossibilitato a compiere i movimenti dei cosiddetti normodotati) possa trovare le giuste occasioni e le giuste strutture.

Di sport adatti alle persone diversamente abili ce ne sono molti, sia che si tratti di disabilità che coinvolgono gli arti sia che si tratti di disabilità legate alla vista, ad esempio. Basta solo scegliere lo sport che si addice alle proprie caratteristiche ed alle proprie possibilità e poi buttarsi nella nuova avventura per gioco  per competizione.

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