Cos’è la regola del collo

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Gli sportivi non sono immuni da tosse, febbre, raffreddore e tutti quelli che possono essere considerati i più frequenti malanni di stagione. La maggior parte di questi, tuttavia, è solito non interrompere gli allenamenti anche in presenza di uno o più dei predetti sintomi. Ma come occorre realmente comportarsi in questi casi?

Secondo David Nieman, direttore dello Human Performance Laboratory alla Appalachian State University, che tra le altre cose ha partecipato a ben 58 maratone, occorre seguire la cosiddetta “regola del collo”. In altre parole, quando si hanno i tipici sintomi influenzali che interessano il corpo al di sotto del collo, come ad esempio bronchiti o tosse, è assolutamente necessario starsene al riposo, seguende un’adeguata terapia farmacologiaca prescritta dal medico oppure, se i disturbi sono lievi, ricorrendo ai tradizionali rimedi tosse solitamente utilizzati in questi casi. Al contrario, in presenza di quelli che sono i comuni sintomi al di sopra del collo, quindi ad esempio mal di testa o raffreddore, è possibile continuare ad allenarsi regolarmente in quanto non sussistono seri rischi.

A dimostrare la validità della “regola del collo” è stato Tom Weidner, direttore del dipartimento di ricerca sull’allenamento per l’atletica alla Ball State University, che nel corso di uno studio ha ha inoculato il virus del raffreddore a due gruppi di 30 corridori ciascuno. Il primo gruppo ha corso dai 30 ai 40 minuti ogni giorno per una settimana, mentre il secondo gruppo ha interrotto gli allenamenti. Ebbene, i componenti dei due gruppi hanno impiegato lo stesso tempo a riprendersi.

In altre parole, dunque, continuare ad allenarsi in presenza di un semplice raffreddore non ha alcuna controindicazione, a patto che non si tratti di qualcosa in più, altrimenti il rischio è quello di aggravare la situazione.

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