La tattica di gara nella maratona

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Torniamo a parlare di Maratona, la disciplina olimpica per eccellenza nonché una delle corse più impegnative in fatto di distanza. 42 chilometri e 195 metri da percorrere prima di poter guardare l’orologio e valutare in tempi trascorsi dalla partenza all’arrivo: un privilegio riservato a pochi, specie se non si ha alle spalle un allenamento specifico e se non si adotta una tattica di gara perfetta.

Ed è proprio alla tattica di gara che dedicheremo questo breve capitolo, perché correre una maratona non significa solo presentarsi in calzoncini e t-shirt alla partenza e muovere le gambe a ritmo, bensì imparare a gestire le energie per tutto il percorso della gara.

La prima cosa da fare è sapere esattamente quali sono le proprie possibilità, vale a dire quale è la media oraria che si è capaci di sopportare. E’ un elemento che non si scopre in gara, ovviamente, ma che può essere “cronometrato” solo durante l’allenamento. Arrivare alla gara e correre “a caso”, non conoscendo questo importante dettaglio, equivale a compromettere la prestazione, tanto che in molti casi non si arriva in fondo.

Un altro elemento fondamentale è lo stato del percorso e la sua conformazione. Occorre sapere esattamente dove sono posizionate le salite e le discese, dove sono collocate le curve e se ci sono buche o dossi. Sarebbe quindi importante fare un sopralluogo il giorno precedente alla gara per valutare attentamente il percorso e regolarsi di conseguenza.

Quanto alla tattica intesa come ritmo, esistono diverse scuole di pensiero: c’è chi preferisce partire al massimo, dare il meglio di sé nella parte iniziale del percorso e poi rallentare nella parte finale. E’ una tattica che potrebbe pagare se il soggetto ha tanta birra in corpo da seminare tutti gli altri concorrenti, ma gli atleti esperti sanno che il rischio di perdere energie e di venire sorpassati è troppo alto.

C’è poi chi preferisce partire piano ed aumentare man mano il ritmo di gara. Questo metodo può funzionare, a patto che non si perda troppa distanza dal resto del gruppo. E infine c’è chi mantiene sempre lo stesso ritmo per tutto il percorso. Di sicuro è questo il metodo da preferire, anche se il maratoneta principiante avrà delle enormi difficoltà a metterlo in pratica.

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