Quando lo sport fa male

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Lo sport fa bene alla salute:  non facciamo che ripetere il concetto sin dall’apertura del blog. E in linea di massima è così, perché praticare una discilpina sportiva aiuta a tenersi in forma, tiene lontane le malattie, stimola il buonumore ed aiuta ad alleviare lo stress della vita quotidiana. Ma è sempre così o ci sono delle situazioni particolari in cui lo sport non fa affatto bene alla salute fisica e psicologica?

Purtroppo lo sport non è una panacea per tutti i mali e può capitare che sia esso stesso fonte di problemi, come quando – ad esempio – la competizione diventa così esasperata da far dimenticare i motivi per cui si è deciso di dedicarsi all’attività fisica. Ed ecco allora trovare persone che cercano il risultato a tutti i costi, sottoponendosi ad estenuanti sedute di allenamento, che spesso vanno ben oltre le proprie possibilità, con gravi rischi per l’apparato cardio-circolatorio o per tendini, muscoli ed articolazioni.

Per non parlare poi del doping, pratica utilizzata proprio per superare i propri limiti, con conseguenze dannosissime per la salute dell’atleta, che a volte rischia persino la morte.

Ma lo sport può far male anche a coloro che non vivono la disciplina come un’ossessione. Pensiamo a coloro che si ricordano di essere degli atleti solo saltuariamente e che pretendono di poter dare il massimo senza un minimo di allenamento alle spalle. Ecco allora insorgere traumi più o meno importanti, che il più delle volte condizionano anche l’attività quotidiana extra-sportiva.

Un’altra categoria a rischio è quella degli anziani, poiché tendono a superare i propri limiti nel tentativo di conservare una certa vitalità, non accettando il naturale trascorrere degli anni ed andando incontro a seri problemi di salute.

Insomma, lo sport fa bene, ma bisogna usare il cervello prima di mettere in moto i muscoli, sia che si abbiano 20 anni che se ne abbiano 80.

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