Le fratture ossee

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Chi pratica attività fisica può andare incontro più di altri a traumi di vario tipo, ivi comprese – purtroppo – le dolorosissime fratture ossee, che costringono all’abbandono dello sport per periodi più o meno lunghi, a seconda della gravità.

E allora noi di IlFitness non potevamo mancare di dedicare un capitolo all’argomento, illustrando i vari tipi di fratture e consigliando – nei limiti del possibile – quale sia l’atteggiamento da tenere nel caso si incorra in problemi di questo tipo.

In linea di massima si può affermare che la frattura è la rottura di un osso, ma sarebbe troppo semplice esaurire l’argomento con tale definizione.

Generalmente si parla di arto rotto, ma ci si dimentica spesso di specificare che tipo di frattura abbia interessato l’osso. Eh si, perché ci sono diverse tipologie di fratture, alcune guaribili con l’applicazione di un gesso, altre per le quali è necessario l’intervento chirurgico, con conseguente allungamento dei tempi della fase riabilitativa.

Una frattura, ad esempio, può essere composta (se l’osso resta nella sua posizione originaria, pur essendo rotto) o scomposta (nel caso in cui l’osso esca dalla sua posizione anatomica); può essere chiusa o esposta (nel caso di frattura scomposta l’osso potrebbe uscire dalla cute, esponendosi, appunto); può essere completa o incompleta, a seconda che venga interessato tutto il “diametro” dell’osso o solo una parte.

Ci sono poi fratture semplici o pluriframmetarie e fratture trasverse, oblique, longitudinali, a seconda dell’angolo di frattura. Insomma, ce ne sono di vari tipi e non sempre è sufficiente l’applicazione di un gesso per ricomporle. L’importante in ogni caso – e qui veniamo ai consigli – è rivolgersi ad un ortopedico, perché il grado di una frattura può essere stabilito solo attraverso una radiografia.

Nel caso vi troviate davanti ad un soggetto che ha subito una frattura, cercate di capire (senza intervenire) se si tratta di una frattura composta o scomposta. Nel primo caso si può provvedere con l’applicazione di una borsa di ghiaccio, prima dell’arrivo in ospedale, mentre nel secondo caso sarà bene non toccare l’arto interessato, per evitare ulteriori problemi.

Se poi la frattura è esposta, con conseguente perdita copiosa di sangue, si può tentare di bloccare l’emorragia, legando con un cinghia o con un laccio la zona a monte della ferita ed evitando di toccare l’osso fuoriuscito. Infine, se avete il sospetto che sia interessata la colonna vertebrale, non cercate di spostare il soggetto infortunato, perché rischiereste di causare danni irreversibili.

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