Fitness, l’importanza delle settimane di scarico

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È opinione comune che per raggiungere la forma fisica desiderata e mantenere un corpo tonico sia necessario dedicare ore e ore in palestra, sollevando pesi e correndo sul tapis roulant.

Tuttavia, per molti l’esercizio fisico può trasformarsi in un’ossessione, un’attività così fissa e irrinunciabile da scandire le giornate, portando a un rischio concreto di overtraining.

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Perché è importante prendersi una pausa dalla palestra

Come sottolinea Daniel Brayson, docente di Scienze della vita all’Università di Westminster, l’allenamento, per quanto intenso, deve prevedere periodi di attività a bassa intensità o persino di riposo completo, fondamentali per preservare la salute dei muscoli e migliorare le prestazioni complessive.

Prendersi una pausa dalla palestra ogni sei-otto settimane, in quelle che vengono chiamate “settimane di scarico” o deload, non è un segno di pigrizia, ma una strategia chiave per massimizzare i benefici del fitness. Un allenamento eccessivo può infatti provocare danni ai tessuti muscolari. Pur essendo questo un processo necessario per il miglioramento, i benefici si manifestano solo se il corpo ha il tempo di recuperare.

L’esercizio fisico provoca piccole lacerazioni nelle fibre muscolari, che si disorganizzano. Questo innesca una risposta infiammatoria che, se gestita correttamente, aiuta i muscoli a rigenerarsi e a diventare più forti. Se però l’allenamento è costante e non si osserva un riposo adeguato, il rischio è di innescare un’infiammazione cronica che compromette la capacità dei muscoli di utilizzare l’ossigeno, portando a un inevitabile calo delle prestazioni. Il riposo non è un’opzione, ma una parte integrante e cruciale del processo di allenamento.

La paura degli atleti

Molti atleti temono che una pausa, anche breve, possa annullare i progressi faticosamente conquistati. Tuttavia, la ricerca scientifica dimostra che i muscoli hanno una “memoria” che permette loro di recuperare la condizione ottimale più velocemente di quanto si possa pensare. Anche dopo una pausa prolungata di diverse settimane, la forma fisica e la tonicità possono essere ripristinate, e in alcuni casi persino superate, in un tempo significativamente inferiore rispetto a quello necessario per ottenerle inizialmente. Questo fenomeno è noto come “memoria muscolare”.

L’assenza di un recupero adeguato non influisce solo sul fisico. L’overtraining, o sindrome da sovrallenamento, può avere ripercussioni anche sulla mente. Studi specifici hanno evidenziato una ridotta attivazione della corteccia prefrontale laterale negli atleti che si allenano intensamente senza pause. Questo può tradursi in una maggiore impulsività e in un peggioramento delle capacità cognitive. Inoltre, come confermato dal vicepresidente della Federazione italiana medico sportiva, Gianfranco Beltrami, i sintomi psicologici del sovrallenamento includono insonnia, perdita di concentrazione, irritabilità e sbalzi d’umore. Questi segnali, che si manifestano in modo graduale, rendono la sindrome evidente solo quando è ormai a uno stadio avanzato, rafforzando l’importanza di un riposo adeguato e costante.

Le settimane di scarico non implicano un riposo assoluto, ma una riduzione significativa del volume o dell’intensità dell’allenamento, solitamente del 50% per il volume o del 20% per l’intensità.

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