I crampi durante l’esercizio fisico

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Della serie: a volte ritornano e allora, mentre si fa attività fisica e – magari – si è nel mezzo di un esercizio impegnativo, il più fastidioso dei crampi si piazza tra te e l’allenamento in corso senza darti tregua. Uno, due minuti di assoluto immobilismo nel corso dei quali senti che la gamba – perché sono soprattutto le gambe a tirare – procura dolori e pulsioni da non riuscire più a fare nemmeno un movimento.

Il crampo è una contrazione involontaria della muscolatura, accompagnata da dolore (dico io, a volte, quale sorta di dolore!) e da incapacità di movimento temporaneo.

E’ causato da alterazioni nell’afflusso di sangue al muscolo, provocato dall’incidenza di uno o più fattori tra cui il freddo (o da rapidi cambiamenti di temperatura), l’umidità, una posizione forzata (per esempio una fasciatura troppo stretta).

Il muscolo colpito si presenta isolato, contratto, indurito e fortemente dolorante, con perdita totale della capacità di movimento. In questi casi è utile intervenire con accorgimenti immediati quali potrebbero essere l’esercizio locale di una pressione costante, quello di uno stretching leggero del muscolo, di un massaggio oppure di applicazioni calde che vadano a intervenire sulla parte interessata.

Tra tutti quelli che tendono a manifestarsi, il crampo più frequente è quello che colpisce il polpaccio: mi succedeva quando nuotavo quotidianamente, in quei casi l’allenatore mi invitava a un repentino e immediato cambiamento di stile (ad esempio, da libero a rana) perché, data l’impossibilità di praticare il massaggio in acqua, in quel caso si deve cercare di allungare il muscolo colpito e distenderlo il più possibile.

In ogni caso – ed è un’osservazione che vale a prescindere dal tipo di sport praticato – in caso di crampi non bisogna mai insistere con manovre troppo energiche sulla contrattura, poichè potrebbero provocare la rottura delle fibre muscolari o il distacco dei tendini nei punti di inserzione.

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