Barrette proteiche, attenzione a questo snack molto diffuso tra i fitness addicted

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Le barrette proteiche sono passate dall’essere un prodotto di nicchia per gli atleti a un fenomeno di consumo di massa, promosse ampiamente come snack salutari, anche in kit dietetici validati da figure pubbliche.

Questa crescita è riflessa in un mercato globale in forte espansione, che si stima raggiungerà i due miliardi di dollari entro il 2026.

barrette proteiche

Le insidie per la salute dietro le barrette proteiche

Nonostante la loro popolarità, è fondamentale porsi una domanda: questi prodotti sono davvero benefici come vengono presentati? La risposta richiede uno sguardo attento alla loro composizione. Spesso, le barrette proteiche rientrano nella categoria degli alimenti ultraprocessati. Non basta verificare l’etichetta per la presenza di vitamine o minerali; è necessario analizzare la “matrice alimentare”.

Anche se l’ingrediente proteico di partenza può essere nobile e persino vegetale (come piselli o ceci), subisce intense lavorazioni che smontano la struttura originaria e la ricostruiscono con l’aggiunta di additivi tipici delle preparazioni industriali. La scienza supporta la cautela: il più ampio studio clinico condotto sugli effetti dei cibi ultraprocessati sul peso corporeo durante una dieta, pubblicato su Nature Medicine, ha dimostrato che coloro che li evitano e optano per ingredienti semplici possono perdere il doppio dei chili. Questo suggerisce che la qualità della lavorazione gioca un ruolo cruciale nel successo di un regime dietetico.

Perché è bene non abusare delle barrette proteiche?

Negli ultimi anni, si è diffusa una vera e propria “mania proteica”. Sebbene l’organismo necessiti di aminoacidi (la dose giornaliera raccomandata è di circa 0,9 grammi per chilo di peso corporeo), la maggior parte degli europei ne consuma già in eccesso. È vero che le proteine offrono un maggiore potere saziante rispetto ai carboidrati, ed è per questo che la dieta mediterranea li abbina, ma molte barrette vanificano questo beneficio con un eccesso di dolcificanti. Non è raro trovare barrette che contengono fino a 16 grammi o perfino 28 grammi di zuccheri aggiunti, superando in alcuni casi la quantità presente nei dolci confezionati.

In questo scenario, l’unica eccezione positiva è rappresentata dalle barrette composte principalmente da frutta secca e ingredienti non trasformati. In conclusione, la barretta proteica dovrebbe essere considerata uno spuntino occasionale e non una base della dieta quotidiana. L’ideale è scegliere sempre prodotti che non siano ultraprocessati. Va intesa come una soluzione di emergenza in situazioni specifiche, ad esempio quando non è possibile pranzare o come recupero proteico dopo un allenamento particolarmente intenso, se non si hanno alternative a portata di mano. Tuttavia, prima di ricorrere al prodotto industriale, è sempre preferibile considerare alternative più naturali e minimamente lavorate, come uno yogurt, una manciata di mandorle o noci, o un uovo sodo. La consapevolezza della composizione è la chiave per fare scelte alimentari realmente salutari.

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