Fibre, fermenti e fitness: la regola delle tre F per restare in salute

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Per salvaguardare la salute fisica e mentale è importante tener cura del proprio intestino. Questo è ciò che pensa Maria Rescigno, prorettrice alla Ricerca di Humanitas University e vice direttrice scientifica dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas, che sottolinea l’importanza cruciale del microbiota e presenta il suo “metodo delle 3F”.

Nel suo libro “Microbiota, se lo conosci ti curi meglio”, la professoressa Rescigno esplora strategie quotidiane per prevenire diverse patologie, incluse quelle autoimmuni, attraverso un approccio basato su Fibre, Fermenti e Fitness.

salute intestino

Cos’è il microbiota?

Parliamo della vasta popolazione di microrganismi, quindi batteri, virus, funghi e altri, che ospitiamo. Quello intestinale, in particolare, rappresenta la comunità più numerosa e significativa del nostro corpo. Quando questo ecosistema invisibile è in equilibrio, si trasforma in un alleato straordinario. Come spiegato da Rescigno, un microbiota sano rafforza il sistema immunitario, facilita la digestione, sintetizza vitamine essenziali, modula gli ormoni e persino il modo in cui il corpo processa i farmaci. La sua influenza si estende fino alla funzione del sistema nervoso.

I problemi emergono in caso di disbiosi, ovvero uno squilibrio nella composizione dei microrganismi intestinali. La disbiosi di per sé non è una malattia, ma è un fattore frequentemente osservato in associazione a molte patologie, anche quelle che non coinvolgono direttamente l’apparato digerente. Un esempio noto è l’Helicobacter pylori, un batterio che, colonizzando lo stomaco, può provocare gastriti, ulcere e, nei casi più gravi, tumori.

Intestino sano con il metodo delle 3F

Il “metodo delle 3F” offre una guida pratica per mantenere in salute il nostro ecosistema intestinale. Il primo pilastro sono le Fibre: essenziali per nutrire i batteri “buoni”, favoriscono la regolarità intestinale, prevengono la stipsi e contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo LDL. Un consiglio pratico di Rescigno è iniziare ogni pasto con un’insalata per ridurre l’impatto glicemico. La dieta mediterranea, ricca di verdure, legumi e cereali integrali, è la base ideale, poiché le fibre sono assenti in carne, uova, pesce e formaggi.

Il secondo elemento chiave sono i Fermenti, ovvero alimenti fermentati come kefir, yogurt, tempeh, miso, kombucha, kimchi e crauti. Questi cibi introducono microrganismi vivi e attivi nell’intestino. La FAO stessa promuove i processi di fermentazione perché migliorano la disponibilità delle proteine e favoriscono la formazione di grassi benefici. Una maggiore varietà di microrganismi assunti si traduce in maggiori benefici per il microbiota.

Infine, il Fitness: l’attività fisica regolare non solo migliora il benessere generale, ma incide direttamente e positivamente sulla composizione del microbiota. L’esercizio fisico, sottolinea la professoressa, è un aspetto dello stile di vita potente e relativamente semplice da modificare, capace di promuovere meccanismi benefici come l’autofagia cellulare e la riduzione dell’infiammazione cronica.

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