Allenamento HIIT sempre più popolare, ma attenzione alla quantità settimanale

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L’High-Intensity Interval Training (HIIT) è emerso come una delle metodologie di allenamento più in voga e apprezzate, non solo tra atleti e celebrità, ma anche dal grande pubblico del fitness.

La sua crescente popolarità è direttamente collegata ai notevoli e rapidi benefici che apporta a fisico e salute, ampiamente convalidati dalla scienza.

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I benefici dell’allenamento HIIT

Studi di settore, come una raccolta di ricerche pubblicate sugli Annals of Internal Medicine (1999-2018), hanno evidenziato come l’HIIT sia correlato a un significativo miglioramento della salute cardiovascolare, a una più efficace riduzione del grasso addominale e al mantenimento della massa muscolare (grazie anche all’effetto EPOC o afterburn), contribuendo persino a una dimostrata riduzione della mortalità generale.

Il principio cardine dell’HIIT consiste nell’alternare fasi molto brevi di sforzo anaerobico massimo (come sprint, burpees, squat jump o esercizi su macchine cardio) a periodi di recupero attivo o completo che permettono al corpo di riprendere fiato. Sebbene questa struttura a intervalli sia estremamente efficace per stimolare il metabolismo e la resistenza, rappresenta anche un carico di lavoro particolarmente esigente per l’organismo. Per questo motivo, l’efficacia dell’HIIT dipende crucialmente da una corretta calibrazione e dosaggio all’interno del programma settimanale.

Quante volte a settimana ci si può dedicare all’allenamento HIIT?

Gli esperti, come la personal trainer Emily Nichols, sottolineano che eccedere nell’intensità e nella frequenza è controproducente e rischioso. Per garantire un recupero ottimale e massimizzare i risultati, le sessioni di HIIT non dovrebbero mai superare i 30 minuti di durata effettiva e andrebbero limitate a un massimo di due o tre volte a settimana. Il corpo, infatti, richiede un periodo di riposo di 24-48 ore tra una sessione ad alta intensità e l’altra per riparare i muscoli e ripristinare i livelli energetici. Ignorare questa necessità può portare a gravi conseguenze, annullando i benefici ottenuti: l’eccesso di HIIT può sfociare in affaticamento cronico, dolori muscolari persistenti e squilibri ormonali.

Un aspetto fondamentale legato al sovrallenamento è l’impatto sul sistema endocrino. L’HIIT, infatti, stimola il rilascio di cortisolo, noto come l’ormone dello stress. Questo innalzamento acuto è parte del meccanismo che innesca i miglioramenti metabolici desiderati. Tuttavia, un’esposizione eccessiva e prolungata a livelli elevati di cortisolo può causare effetti deleteri come stanchezza persistente, sbalzi d’umore, disturbi del sonno, ansia e persino un indebolimento del sistema immunitario.

Per mantenere un regime salutare ed efficace, le sessioni HIIT dovrebbero essere alternate ad attività a bassa intensità e recupero attivo, come lo yoga, il pilates o una semplice camminata, che favoriscono il recupero senza aggiungere ulteriore stress. Inoltre, data la natura dello sforzo cardiovascolare richiesto, è sempre indispensabile consultare un medico e un trainer professionista prima di iniziare. Questa cautela è particolarmente cruciale per chiunque abbia pregressi o attuali problemi cardiaci, che necessitano di un’autorizzazione medica specialistica prima di intraprendere un allenamento così impegnativo per il cuore. In sintesi, l’HIIT è uno strumento potente, ma va maneggiato con cura e rispetto dei limiti fisiologici personali.

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