Sport, fast-food, bambini e abitudini alimentari

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Nel Juornal of Nutrition Education and Behavior è apparso un articolo a riguardo le abitudini alimentari dei giovani sportivi americani mettendo in evidenza che negli anni successivi a quelli adolescenziali le abitudini acquisite precedentemente non risultano cambiare di molto, infatti è emerso che molti ragazzi che durante i periodo adolescenziale ha frequentato centri sportivi e adottato abitudini alimentari non corrette tendono negli anni successivi a mantenerle e a cadere nei classici disturbi del peso.

Fast-food, noccioline, arachidi e vari snack durante il periodo infantile e di attività sportiva possono non avere un effetto visibile ma creano abitudini alimentari che risulterebbero difficili da eliminare nell’adolescenza e negli anni post adolescenziali.

Viene consigliato di far adottare da subito ai giovani sportivi un’alimentazione corretta con frutta e verdura per entrambi i sessi aumentando le dose ai maschi. Quest’abitudine darebbe vantaggi nell’immediato ma anche nel tempo poiché proprio nella fase infantile e adolescenziale vengono acquisite quelle abitudini alimentari che poi i ragazzi si porteranno avanti negli anni.

Viene messo in evidenza che sarebbe meglio insegnare a mangia un frutto in compagnia degli amici più che una classica merendina industriale o fermarsi al fast-food per mangiare hamburger e hot-dog con checiap e patatine fritte.

Sono stati riscontrati in America dei problemi anche in quei ragazzi che avevano ricevuto una educazione alimentare non corretta in casa senza invogliarli ad una assunzione più frequente di frutta o di pasti ricchi di verdura. Far mangiare spesso ai ragazzini hamburger o wiustel in casa o lasciarli liberi di mangiare quando vogliono questo genere di alimento creerebbe quella tendenza a considerarli come un cibo corretto per la quotidianità anche per la pausa pomeridiana.

L’hamburger e le patatine fritte dovrebbero essere l’eccezione alla regola e non la regolare alimentazione quotidiana.

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