Mens sana in corpore sano: i segreti per un cervello giovane e scattante

La salute e il benessere non sono generati solo da un’assenza di malattia, ma anche da un equilibrio psicofisico che si raggiunge quotidianamente. Mente e corpo sono infatti strettamente correlati, ed entrambi devono essere allenati con l’obiettivo di una mens sana in corpore sano.

Blaze, il nuovo allenamento total body da palestra

Tutti i benefici dell’allenamento cardiovascolare uniti al miglioramento di forza e abilità nella boxe e delle arti marziali: il nuovo allenamento total body definitivo è all’insegna delle discipline ibride e si chiama Blaze. 

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Portato in Italia da David Lloyd Clubs, Blaze è un nuovo allenamento unico, evoluzione del tradizionale corso di fitness. 

Woga, il nuovo yoga in acqua 

 

L’ultima frontiera dello yoga? Si chiama woga e nasce dalla fusione di yoga e water: in sostanza si tratta di uno yoga in acqua, nuovissima tendenza che arriva strettamente dall’America. 

yoga woga

Una nuova versione dello yoga per gli appassionati e per chi sia alla ricerca di un tipo di rilassamento in acqua: l’acquayoga coniuga tutti i benefici dello yoga a quelli dell’attività in acqua ed è una pratica relativamente nuova che arriva dalla California, circa dieci anni fa e che adesso comincia a diffondersi con una certa frequenza anche in Italia. 

Università di Birmingham: fare fitness fa bene anche in terza età

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La terza età sta conquistando sempre più uno spazio tutto suo, anche nel fitness. Sono lontani i tempi dei nonni che restavano a casa a guardare i nipoti, e l’anziano di oggi è molto più attivo e social di un tempo.

Lo sport inizia, a dispetto dell’età, ad essere un fattore importante anche per gli anziani, e a tal proposito arriva in aiuto anche una ricerca dell’Università di Birmingham sull’attività fisica. pubblicata su Frontiers in Physiology, la ricerca è piuttosto chiara in merito. Fare sport tra i 70 e gli 80 anni fa molto bene, chiaramente con i dovuti accorgimenti.

Lasciare il divano dunque, senza paura, e continuare con l’attività fisica aiuta a mantenersi bene ed allunga la vita.

Lo studio dell’Università di Birmingham

La ricerca ha visto un confronto tra vari soggetti, dal punto di vista del tono muscolare, e chi faceva sport stava chiaramente molto meglio dei sedentari.

Per il momento si tratta di una ricerca condotta su un numero molto piccolo di campioni, con 7 anziani tenuti sotto osservazione durante la loro attività sportiva. Questi anziani sono soliti competere in gare dedicate alla loro età, con sforzi, proporzionati, notevoli.

I dati sono stati poi confrontati con soggetti della stessa fascia di età che però sono dei sedentari. Grazie ad un tracciante isotopico, sono stati effettuati dei test fisici su entrambi i gruppi. La ricerca consisteva in prelievi di campioni prima e dopo l’attività fisica, per misurare la quantità di proteine nel corpo.
Il primo prelievo avveniva due giorni prima dell’allenamento con un’apposita macchina, il secondo appena dopo l’esercizio. Anche se i due gruppi avevano la stessa capacità di sviluppo muscolare, gli anziani allenate si sono mostrati più pronti.

Questo significa sia che allenarsi da anziani fa bene, ma anche che non è mai troppo tardi per iniziare. Il gruppo di sedentari infatti, aveva la stessa capacità durante l’esercizio, anche se la risposta era meno pronta.

Questo significa che basta un pochino di allenamento per tornare in forma, chiaramente commisurato all’età e quindi sotto stretta osservazione di uno specialista. Una volta che avrete compreso quali sono i vostri limiti e le vostre potenzialità, allora potrete farlo autonomamente.

Il fitness e gli astronauti: curiosità a 50 anni dall’allunaggio

astronauti

I 50 anni dall’allunaggio, uno degli eventi, se non l’evento, dell’umanità, porta con se tanta curiosità, anche per gli astronauti e il loro allenamento.

Andare nello spazio non è una passeggiata, non solo per la preparazione tecnica necessaria, ma anche per quella fisica.

Non basta essere delle persone preparate a livello teorico sullo spazio, ma bisogna essere in perfetta salute, per sopportare le sollecitazioni fisiche di un viaggio estremamente duro, soprattutto alla partenza. Come abbiamo visto in molti video, gli astronauti devono allenarsi spesso anche quando sono nello spazio, e non solo prima.

L’allenamento dell’astronauta

La partenza con un razzo porta delle sollecitazioni incredibili per il corpo, ma anche la fase successiva, rientro compreso, sono molto delicati.

Ad esempio si potrebbe soffrire di intolleranza ortostatica, ovvero problematiche di stabilità e svenimenti, una volta rientrati a terra. Per questo gli astronauti devono fare un paio di ore di esercizi al giorno, anche nello spazio. Sembra che le donne siano più sensibili a questa condizione.

Oggi che le durate delle missioni sono molto più lunghe, è ancora più importante, per l’astronauta, allenarsi, come evidenzia lo studio comparso su Circulation dell’American Heart Association. Nello spazio la circolazione del sangue soffre, e l’esercizio fisico è fondamentale, oltre alla terapia endovenosa che va fatta appena rientrati.

Gli astronauti infatti soffrono di ipotensione ortostatica, e il sangue tende a scorrere nelle parti basse del corpo, scarseggiando nel cervello. Questo porta a vertigini e svenimenti, come quando ci alziamo di scatto da una posizione bassa.

Molti astronauti hanno sofferto di svenimenti una volta rientrati sul nostro pianeta, e la possibilità che questo si verifichi aumenta con la durata del viaggio. Nella ricerca si sono studiate le attività di 12 astronauti in relazione a questo problema.

Gli esercizi fisici di due ore al giorno, mirano al mantenimento cardiovascolare, delle ossa e dei muscoli. Infine, una volta rientrati, gli astronauti hanno svolto una terapia consistente in una soluzione salina per aumentare la pressione sanguigna.

Grazie a questi accorgimenti, gli astronauti oggetto della ricerca non hanno sofferto di ipotensione ortostatica, ma lo studio continuerà su un campione più ampio di astronauti. Le varie agenzie spaziali infatti, progettano viaggi sempre più lunghi e con destinazioni sempre più lontane. Essere più preparati su eventuali problematiche fisiche, può fare la differenza tra la vita e la morte.

Infortuni: usare il tempo per migliorarsi

InfortuniGli infortuni sono spesso una iettatura, e seppur è sempre meglio sperare di non subirne, possono capitare a qualsiasi livello. Per questo è importante utilizzare il tempo di riposo forzato per migliorarsi e soprattutto superare la frustrazione stessa dell’infortunio. Soprattutto quando accade nel momento sbagliato, prima di una gara importante, quando si è professionisti, o quando magari si è lontani da impegni di lavoro, per gli amatori.

Superare la frustrazione

Certamente il riposo forzato dell’infortunio porta una certa frustrazione, più o meno grave a seconda del nostro “status” di sportivo. Ma è anche l’occasione per misurare il nostro carattere, la mentalità che abbiamo. Il modo di superare questo momento è non solo indicativo, ma fondamentale per misurarci con le avversità, in particolare se siamo sportivi professionisti.

Non a caso lo sport è uno dei punti cardine per allenare anche lo spirito.

Il primo passo è accettare l’infortunio e la propria vulnerabilità, iniziando un percorso mentale senza il quale è sempre difficile vincere qualsiasi battaglia. Inoltre bisogna riuscire a gestire lo stress che prima veniva eliminato dalla corsetta. Per questo è importante trovare un sostituto antistress alla solita corsa al parco o in pista. Concentrarsi sul fatto che il tempo può essere utilizzato anche per nuove scoperte, che possano arricchirci e portare positività.

Questo è fondamentale perché un buon stato di salute mentale, una certa serenità, aiuta il corpo a recuperare prima dagli infortuni.

Allenamento cardio: guida alla scelta di spin bike e cyclette

Negli ultimi anni lo spinning è divenuta una delle attività più popolari nelle palestre, e non c’è certamente da sorprendersi che cyclette e spin bike siano diventati accessori sempre più ambiti.

Non c’è nemmeno dubbio che l’uso delle spin bike o delle cyclette tradizionali sia di straordinaria utilità: si tratta infatti di uno degli esercizi più favorevoli per promuovere la perdita di peso in modo rapido e sicuro, tanto che una semplice ora di attività utilizzando questo macchinario con un livello di intensità almeno medio può aiutarvi a bruciare tra le 300 e le 1.200 calorie (molto dipende dal sesso, dall’età, dal livello di forma fisica e dai livelli di resistenza selezionati).

La prima scelta da effettuare è tra una cyclette tradizionale e una spin bike in base alle esigenze personali.

La cyclette tradizionale ci permette di mantenere una postura corretta, senza andare a caricare il peso sulla spina dorsale, quindi è ideale per un uso domestico, a meno che non si parli di attività sportiva intensiva come può essere l’attività dello spinning svolta nelle palestre.

Come trovare la bici perfetta

Chiarito quanto sopra, si può certamente rammentare come investire nell’acquisto di una bicicletta da spinning possa rappresentare una scelta piuttosto vantaggiosa, poiché vi aiuterà non solo a rinunciare alle più esose spese di abbonamento per l’iscrizione in palestra, bensì vi permetterà di allenarvi quando volete, e secondo il vostro ritmo personale.

Ora, dal momento che il mercato della salute e del fitness è ricchissimo di diversi tipi di macchine e attrezzi da camera in tanti modelli, meglio riflettere attentamente su cosa acquistare.

Esigenze e budget

Le esigenze personali di un atleta dipendono influenzano in modo significativo il tipo di spin bike da acquistare. Ad esempio, chi vuole solo una soluzione rapida alla perdita di peso senza necessità di lungo termine, può optare per una bici da spinning economica ma di qualità inferiore. Gli atleti più dediti che vogliono invece ottenere degli obiettivi di definizione più specifici, potrebbero invece desiderare un prodotto più avanzato, robusto e affidabile, progettato per l’uso intensivo. Si tratta di spin bike più costose, ma sicuramente in grado di durare per moltissimi anni.

Ideale è optare per una cyclette tradizionale, il cui costo è nettamente inferiore a quello di una spin bike, tenendo conto che, a meno che non di debba svolgere un allenamento atletico intensivo ad un livello elevato, è uno strumento molto valido per la perdita di peso, con un prezzo di acquisto che si aggira intorno alle poche centinaia di euro.

Caratteristiche delle spin bike e delle cyclette

Così come molte altre biciclette “stazionarie”, non tutte le spin bike sono dotate di funzioni come il display, il cardiofrequenzimetro e similari. In effetti, noterete ben presto che le spin bike tendono ad essere più semplici, con i modelli di base che offrono nient’altro che la sella, i pedali e il manubrio. Naturalmente, se avete un budget limitato, potete sicuramente optare per il già rammentato modello base.

Tuttavia, la maggior parte degli utenti ritiene che le funzionalità aggiuntive possano essere non solo più appaganti per poter monitorare le proprie prestazioni, quanto anche più motivanti per le loro sessioni di allenamento. Ad esempio, un display è sempre utile per fornire le letture relative all’attività fisica come calorie bruciate, distanza coperta, velocità media, spinte per minuto e altri dettagli simili.

Un elemento cruciale da tenere d’occhio, tuttavia, è il volano. Molti utenti tendono a ignorare questo elemento, ma in realtà è questa la parte più importante di qualsiasi spin bike. Il volano è ciò che vi fornirà slancio e che impegnerà davvero i muscoli nell’allenamento. E questo è il motivo per cui gli esperti di fitness raccomandano normalmente di andare su volani più pesanti che, di conseguenza, sono anche più costosi.

Nel caso in cui la vostra scelta ricada su una cyclette verticale, ossia la classica cyclette da camera, teniamo conto del fatto che la pedalata sarà svolta in posizione eretta, simulando la stessa posizione di una bici da strada. Oltre a far lavorare i muscoli dei glutei e degli arti inferiori, in questa posizione lavorano anche i muscoli addominali, garantendoci un allenamento più completo. Per contro, a lungo andare si potrebbero verificare tensioni a carico del collo e alla schiena, quindi evitare di effettuare degli allenamenti eccessivamente lunghi soprattutto nel caso in cui già ci siano dei piccoli disturbi.

 

Allenamento olistico, significato e come funziona

Allenarsi non è solo ripetere meccanicamente una serie di esercizi fisici. Secondo l’approccio olistico infatti, la cura del corpo non può essere efficace se non è inserita all’interno di un programma che punta a prendersi cura contemporaneamente anche della mente e dello spirito, perchè tutte parti fondamentali di un tutto armonico in cui ogni parte è in perfetta relazione con l’altra.

foam rollers

Ginnastica olistica, cos’è

Secondo l’olismo no si può giungere ad uno stato di benessere se ci si concentra solo sulla cura del corpo, trascurando mente e spirito. Dunque esistono alcune discipline di allenamento, come il pilates o lo yoga, che oltre a prendersi cura del benessere del fisico puntano anche a ritrovare un equilibrio nella mente e nelle emozioni. Il movimento quindi diventa un’occasione per meditare, rilassarsi e riflettere sulla percezione che abbiamo di noi.

Ginnastica olistica, come funziona

La ginnastica olistica è una ginnastica dolce, non richiede l’uso di attrezzi particolari e si pratica a corpo libero, seguendo le indicazioni dell’istruttore. Come qualunque altra ginnastica a corpo libero, coinvolge tutti i muscoli ma la maggior parte degli esercizi sono quelli volti a migliorare e correggere la postura e quindi sono i muscoli posturali quelli più coinvolti da questo tipo di allenamento.

Ginnastica olistica, benefici

Con la ginnastica olistica si migliora la postura attraverso un particolare allenamento dei muscoli, esercizi di respirazione e stretching. La postura, e gli errori di postura, è fondamentale per la salute del nostro corpo e dai suoi errori derivano molti problemi e disturbi che a volte si manifestano con il dolore. Inoltre la ginnastica olistica aiuta ad avere più consapevolezza dei propri limiti fisici ed è quindi consigliata come attività da affiancare all’allenamento di quegli sportivi che vogliono evitare gli incidenti muscolari.

Protesi all’anca, quali esercizi fare dopo l’operazione

runnersworld.it
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Fino a qualche tempo fa veniva considerata una malattia tipica della terza età. In realtà l’artrosi è una patologia che colpisce spesso anche i giovani. La prolungata, eccessiva e intensa attività sportiva rappresenta infatti uno dei fattori di rischio per la prematura usura della cartilagine delle articolazioni, specialmente di anca e ginocchio. Le nuove tecniche di chirurgia mini-invasiva, eseguita in artroscopia, aiutano a evitare o almeno ritardare il ricorso alle protesi, a cui però non è consigliabile sottrarsi nei casi in cui i trattamenti conservativi non si siano rivelati risolutivi.

L’intervento chirurgico di protesi all’anca è sempre più frequente. Le nuove tecnologie in campo medico e chirurgico hanno accorciato i tempi di recupero e riabilitazione. Dopo l’operazione è possibile riprendere a fare sport, seppure con alcune cautele. La fisioterapia è fondamentale per l’eliminazione del dolore; dopodichè è utile abituarsi ad una serie di esercizi per favorire il recupero del tono muscolare e del completo movimento dell’articolazione. Bisogna evitare tutti gli sport – come calcio, basket, pallavolo, sci, equitazione – con cui si rischiano traumi e cadute, pericolosi per l’usura della protesi. Gli esperti consigliano attività fisica a livello non agonistico: il nuoto e la ginnastica ludico-ricreativa rappresentano due ottimi compromessi.

In particolare, è importante impegnarsi con un programma di esercizi specifici per rafforzare i muscoli e stimolare la mobilità della protesi all’anca, alleviando il dolore post-operatorio.

Ecco quattro esercizi mirati per allungare i muscoli e recuperare tono. Si possono fare tranquillamente a casa.

  1. Sdraiarsi supini a gambe piegate, con braccia lungo il corpo e piedi a larghezza spalle: alzare il bacino e tenerlo sollevato per almeno 5 secondi, senza inarcare la schiena, prima di tornare nella posizione di partenza. Ripetere dieci volte.
  2. Sdraiarsi sul fianco opposto rispetto alla gamba dolorante e sollevare quest’ultima verso il soffitto. Anche questo movimento per cinque secondi e ripetuto dieci volte.
  3. Coricarsi supini con una gamba piegata e l’altra (quella operata) tesa; sotto il ginocchio della gamba dolorante mettere un asciugamano arrotolato e premere verso il basso, mantenendo la contrazione per una decina di secondi.
  4. Durante la giornata ripetere movimenti “quotidiani” quali: scendere e risalire sul letto, allacciarsi le scarpe, entrare e uscire dall’auto, salire e scendere le scale.

Cyclette, nuoto, bicicletta, yoga e tante passeggiate sono attività che mantengono in buona salute l’articolazione operata. Da evitare il sovrappeso – chiedere al dietologo di fiducia per un menu su misura ricco di vitamine A, C, K, B12 e Omega3 – l’inattività e la vita sedentaria. Bando ad alcol, caffè e sale: decalcificano le ossa e aumentano il rischio di artrosi, osteoporosi e fratture.

3 discipline di fitness da fare in acqua

In estate il fitness si sposta in acqua. Le temperature sono troppo elevate per rimanere al chiuso di una palestra e fare sport in acua può essere più rilassante e divertente. E se l’allenamento si unisce al divertimento, gli effetti positivi sono molteplici e lo stress si allontana più facilmente. La tendenza dell’estate 2017 è adattare i workout che generalmente si fanno in palestra in modo che possano essere eseguiti in acqua, sia al mare che in piscina. Ecco quali sono 3 delle discipline di fitness da fare in acqua:

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1. Crossfit acquatico

E’ una disciplina che mixa esercizi dentro e fuori dall’acqua e consiste nei classici eserizi di crossfit che si fanno in palestra. Il vantaggio però è che con il crossfit acquatico si sollecitano meno le articolazioni ma allo stesso tempo si può tonificare di più, grazie alla resistenza dell’acqua.

CROSSFIT, UNA NUOVA ESPERIENZA DI ALLENAMENTO

2. Paddle board

Il paddle, come anche il wakeboard, sono tra le discipline più amate dalle star. Si praticano in acqua su una specie di tavola da surf che nel caso del paddle si deve guidare con i remi. L’esercizio è simile a quello della canoa e si
tonificano braccia e addominali, fondamentali per mantenere l’equilibrio. Si bruciano fino a 350 calorie in un’ora.

STAND UP PADDLE, IL SURF PER TUTTI

3. Wakeboard

È la fusione tra lo sci nautico e lo snowboard. Anche se può sembrare uno sport complesso in realtà il wakeboard lo possono fare tutti sopo un po’ di allenamento. Si pratica con una tavola e una corda agganciata ad un motoscafo, cavalcando le onde o seguendo la scia acquatica. Con questa disciplina si sollecita tutta la muscolatura.

Frequenza cardiaca, cos’è e come usarla per allenarsi

Per allenarsi e massimizzare i risultati senza sforzare troppo il cuore è necessario prendere in considerazione la frequenza cardica, cioè il numero di battiti che il cuore compie in un minuto. Si tratta di un valore che varia in modo naturale e che tende a crescere con l’aumentare dello sforzo.

Ogni singolo individuo, prima di fare sport dovrebbe definite la frequenza cardiaca massima. Per farlo si utilizzano diverse formule ma la più nota è quella di Cooper, in base alla quale la frequenza cardiaca massima si ottiene sottraendo la propria età a 220. Hai 30 anni: quindi la tua frequenza cardiaca massima corrisponderà a 190 battiti al minuto.

I BENEFICI DELL’ATTIVITA’ FISICA A MEDIA INTENSITA’

Monitorare la frequenza cardiaca durante l’allenamento è importante perchè consente di capire se l’allenamento è davvero efficace. Infatti quando lo sforzo è inferiore al 40-45% della massima, per esempio, vuol dire che l’organismo non sta mettendo in atto quegli adattamenti benefici che è costretto a compiere quando si allena in modo efficace. Ma ci sono anche dei limiti che non bisogna assolutamente superare, a meno che non si pratichi sport a livello agonistico. In generale, è bene rimanere nella soglia tra il 65 e il 75% al massimo per allenarsi bene senza affaticare il cuore e mai bisognerebbe superare l’85% della frequenza cardiaca massima perché i rischi cardiovascolari potrebbero aumentare.

FITNESS TRACKER, COS’E’ E A COSA SERVE

La regola vale per tutti, non solo per chi ha particolari problemi di salute. Verificare il battito cardiaco è importante soprattutto quando si fanno sport con impegno cardiovascolare elevato, come corsa e ciclismo, canottagggio o ginnastica aerobica. Attenzione anche alla frequenza cardiaca che cambia troppo repentinamente perchè potrebbe essere una prima spisa di un’aritmia, condizione che va verificata e tenuta sotto controllo con l’aiuto di un cardiologo.

I 3 esercizi di base dell’allenamento funzionale

La ginnastica funzionale (o allenamento funzionale) è un’attività motoria che si può eseguire in palestra o casa, finalizzata a migliorare il movimento e a migliorare la postura allenando contemporanemente più muscoli. Alla base dell’allenamento funzionale c’è il concetto che l’attività fisica deve migliorare realmente le capacità fisiche del corpo con esercizi che mettorno proprio il corpo al centro dell’allenamento, senza utilizzare macchinari che guidano i movimenti. Ecco 3 esercizi base dell’allenamento funzionale.
eseguire correttamente il plank

1. Plank

L’esercizio prevede il mantenimento di una posizione per il maggior numero di secondi possibile. Si posizionano gli avambracci al suolo. Con le punte dei piedi in appoggio per fornire equilibrio. Le spalle devono essere poste perpendicolarmente al gomito ed il bacino deve essere sempre sulla stessa linea delle spalle. La schiena deve restare sollevata da terra e dritta con il bacino retroverso. Lo scopo dell’esercizio è cercare di mantenere questa posizione per il tempo più lungo possibile.

COME FARE IL PLANK CON UNA SEDIA

2. Squat

Dalla posizione eretta, a gambe divaricate in linea con i fianchi e piedi dritti, piega le ginocchia senza portarle oltre la punta dei piedi come se stessi per sederti su una sedia. Ritorna nella posizione di partenza facendo forza con le gambe fino a stendere completamente le ginocchia. Questo esercizio si può eseguire anche tenendo dei pesi tra le mani.

GLI SQUAT SONO IL MIGLIOR ALLENAMENTO PER DIMAGRIRE

3. Reverse plank

E’ la posizione del plank al contrario, che quindi va effettuata in posizione supina. Sdraiati sulla schiena si piegano i gomiti e si rimane sollevati, sempre tenendo spalle bacino e ginocchia sulla stessa linea, per più tempo possibile.

Esercizi per rassodare e sollevare il seno – VIDEO

Obiettivo: rassodare il seno. Con questo programma completo per rassodare il seno, fatto di esercizi muscolari e posturali e massaggi linfatici da fare a casa, il sogno di avere un seno sodo ed alto si avvicina per tutte. Con questo mini-circuito potrete allenare tutta la parte superiore del corpo in modo mirato sul piccolo, medio e grande pettorale.

CONSIGLI ED ESERCIZI PER UN SENO SODO

Gli esercizi proposti sono molto facili ma efficaci, modellano il décolleté e vi garantiscono in poco tempo di ottenere i risultati che sperate. E poi allenando tutta la parte alta del corpo non solo rassodi il seno ma raddrizzi anche le spalle, acquisisci un portamento più diritto e guadagni qualche centimetro in altezza.

GLI ESERCIZI PER RASSODARE IL SENO

Il programma di Benessere 360 è utilissimo per mantenere a lungo un seno alto e sodo prevenendo smagliature e rilassamento dei tessuti. Si tratta di 5 esercizi muscolari che mirano a rinforzare e tonificare i muscoli, per dare un maggiore sostegno al seno; 5 esercizi posturali che mirano invece ad avere schiena dritta e spalle aperte in modo da assumere una postura più eretta che aiuta a sostenere in modo corretto il peso del seno. E poi per completare l’allenamento settimanale il video illustra una serie di massaggi da fare quotidianamente, utili a rassodare la pelle del seno a stimolare la circolazione.

ALCUNI CONSIGLI PER UN SENO PERFETTO

L’allenamento proposto dal video può essere eseguito da chiunque a casa e non sono necessari gli attrezzi. Nella scheda riassuntiva trovate riportata la frequenza con cui andrebbero effettuati gli esercizi, la durata ed il numero di ripetizioni necessarie per massimizzare i risultati.

Workout anticellulite: 20 minuti di allenamento cosce, gambe e glutei – VIDEO

Il workout anticellulite è l’allenamento ideale per contrastare gli inestetismi della ritenzione idrica alle gambe e ai glutei. E’ un allenamento senza pesi, composto da un’adeguata attività aerobica e da una serie di esercizi mirati sui muscoli delle cosce e dei glutei, i più efficaci per andare a bruciare i grassi dei punti più critici.

CELLULITE, ALCUNI CONSIGLI PER LA PALESTRA

Semplice da seguire, adatto anche i principianti, per fare questo allenamento vi serve solo un tappetino perchè si può ripetere comodamente a cas. Per massimizzare i risultati sarebbe consigliabile eseguirlo almeno 4 volte a settimana a giorni alterni. Il cuore dell’allenamento sono in particolare due tipi di esercizi, proposti in diverse varianti: squat e affondi.

CELLULITE, TROPPO SPORT PEGGIORA LA PELLE A BUCCIA D’ARANCIA

Per eseguire correttamente lo squat: parti dalla posizione eretta, gambe leggermente divaricate, piedi alla stessa larghezza del bacino. Piega gli arti inferiori senza sollevare i talloni, lasciando le braccia distese lungo i fianchi e mantenendo la schiena la più dritta possibile. Mantieni lo sguardo rivolto davanti a te, ed esegui un movimento come se volessi sederti su una sedia.

CELLULITE, COME ELIMINARLA CON LO SPORT GIUSTO

Esecuzione corretta degli affondi: dalla posizione eretta, porta un piede avanti alla distanza di un normale passo; mantenendo la schiena perpendicolare al terreno piega le gambe fino ad arrivare quasi a toccare il pavimento con il ginocchio della gamba dietro. Ritorna quindi in posizione eretta riportando le gambe alla posizione di partenza. Esegui nuovamente lo stesso movimento con l’altra gamba.