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Maratone e corse agonistiche: partecipate solo se ben allenati

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Domani, domenica 3 novembre, si corre la maratona di New York, uno degli appuntamenti più seguiti del mondo, al quale partecipano, ogni anni, milioni di persone, dagli sportivi professionisti ai semplici amatori della corsa e da chi, semplicemente, vuole partecipare a un evento di portata mondiale. Proprio in occasione della maratona di New York gli esperti hanno diffuso uno studio che mette in guardia i podisti sull’importanza di essere ben allenati quando si intraprende una gara.

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colazione salute cuore

Cuore a rischio per chi salta la prima colazione

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La prima colazione è il pasto più importante della giornata, lo sappiamo bene. Ci fornisce l’energia necessaria per affrontare adeguatamente la prima parte della giornata ed ha indubbie ricadute positive sulla linea perchè ci permette di non arrivare troppo affamati all’ora di pranzo. Ma non solo, secondo un team di ricercatori della Harvard School of Public Health fa bene al cuore.

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La meditazione che fa bene al cuore

La meditazione è una pratica antica che permette di unire mente e corpo per ritrovare il proprio equilibrio, ma anche per migliorare la salute, eliminare lo stress ed avere tanti benefici. La meditazione trascendentale, praticata due volte alla settimana per circa 20 minuti, si dimostra una medicina naturale per la salute del cuore senza apportare efeftti indesiderati.

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Adattamenti cardiocircolatori di un cuore allenato

L’allenamento intenso e costante  provoca a carico del cuore e della circolazione una serie di modificazioni stabili nel tempo, chiamate adattamenti cardiocircolatori. Esse sono particolarmente evidenti  negli atleti che praticano sport di resistenza (pensate ai maratoneti, ai ciclisti, ai canottieri oppure agli sciatori di fondo).

L’adattamento più importante che si osserva è l’aumento di volume del cuore, che diviene capace di accogliere e di espellere una maggiore quantità di sangue. In virtù di ciò, la gettata sistolica a riposo può passare dai 70-80 millilitri per battito di un soggetto sedentario ai 120-150 millilitri e più dei grandi campioni.

Contemporaneamente si ha una diminuzione della frequenza cardiaca a riposo (brachicardia). Essa può scendere dai normali 70-80 a 40-50 battiti al minuto. Oltre alle modificazioni a carico del cuore, si ha un aumento considerevole del numero e del calibro dei capillari nei muscoli scheletrici ed un aumento del diametro dei vasi sanguigni arteriosi e venosi dell’intero organismo.

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Correre fa bene alla salute

La corsa è la più semplice delle attività fisiche, ma anche una delle più ricche di effetti positivi. Oltre a migliorare la forma fisica e il tono muscolare, primo su tutti è l’effetto sul cuore. L’efficienza cardiaca e circolatoria viene migliorata moltissimo con la corsa grazie alle sostanze vasodilatatrici che si producono correndo.

Naturalmente aiuta a mantenersi sani, positivi e rilassati: sembra infatti che la corsa abbia anche un effetto eccellente sull’umore. È ormai scientificamente provato che la corsa fa bene alla salute anche perché abbassa la quantità di zuccheri nel sangue e di conseguenza fa perdere il peso in eccesso, facendoci sentire più leggeri e, nello stesso tempo, più forti.

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Corsi di Reggaeton: I e II livello

Il 27 e il 28 febbraio a Loreto (Ancona) l’insegnante Miguel Benitez dedicherà due giornate di formazione a chi vuole diventare istruttore di Reggaeton, sia per gli appassionati del fitness che per chi già insegna altre discipline.

Il reggaeton, pronunciato con accento spagnolo reggaetón, è una forma di musica Reggae nata a Porto Rico e a Panamá verso la fine degli anni ottanta e diventata popolare tra i giovani latino-americani all’inizio degli anni novanta, diffusasi poi tra il pubblico del Nord America, dell’Europa, dell’Asia e dell’Australia durante i primi anni del XXI secolo.

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Ottimismo e salute: sorridere fa bene al cuore

Le persone ottimiste hanno una minore probabilità di sviluppare problemi cardiaci di quelle che tendono a non essere di buon umore: lo afferma uno studio statunitense pubblicato dall’European Hearth Journal.

I ricercatori della Columbia University di New York hanno seguito per dieci anni 862 uomini e 877 donne, misurando sia i fattori di rischio per problemi cardiaci sia la tendenza a sintomi di depressione o ostilità, o al contrario a sentimenti positivi.

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