Body Pump, tra aerobica e body building

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Contaminazioni tra gli stili sportivi. Oggi è un must, eppure discipline come il Body Pump, hanno radici più antiche. In questo caso, dunque, dobbiamo tornare indietro ai primi anni Novanta, quando il neozelandese Philip Mills prese un bilanciere dalla sala fitness e cominciò a lavorare con la musica per realizzare delle vere coreografie. L’idea era quella di unire l’aerobica con il body building e il risultato fu strepitoso.

Perfetta pure la parola Pump che evoca energia e movimento e ha conquistato sin da subito anche l’estero e poi il mondo intero. In Italia, però, non è arrivato da troppo tempo il Body Pump e già i più famosi centri fitness ne propongono l’iscrizione. Ne avrete, infatti, sentito già parlare. Quello che piace tanto non è solo la garanzia di un buon allenamento, ma il divertimento associato ad un training di gruppo con l’aiuto del sottofondo musicale. Il livello di forza viene valutato per studiare gli esercizi appositi e si migliora progressivamente la propria resistenza. Durante la lezione, infatti, il livello di difficoltà aumenta sempre più e alla fine si riusciranno ad ottenere risultati che magari non si speravano in breve tempo.

Il training riguarda in pratica tutto il corpo per un periodo di tempo che va dai 45 ai 60 minuti di lezione. Ci si aiuta con manubri, bilanciere e uno step, sempre con la musica. Il trainer studia gli esercizi da proporre e si comincia. Il brano dura in tutto cinque minuti e si modifica dopo tre mesi, anche se qualche cambiamento è concesso per i carichi di lavoro. Questo per evitare sessioni troppo intense o troppo leggere. La condizione fisica e atletica di ognuno, del resto, è differente e spesso bisogna valutare caso per caso per poter lavorare nel migliore dei modi. Una alternativa da provare in palestra.

Photo Credit: Thinkstock

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