La caffeina aiuta a perdere peso, ma non il caffè

C’è una buona ed una cattiva notizia: la prima è che la caffeina aiuta a perdere peso e combatte il sovrappeso, la brutta notizia, invece, è che purtroppo il caffè, pur contenendo un elevato contenuto di questa sostanza, non ha la stessa funzione. Insomma, se si vuole un aiuto per dimagrire non bisogna bere più caffè, ma assumere la caffeina in altre modalità.

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Energy drink naturali, come prepararli in casa

Gli energy drink presenti in commercio, oltre a dosi variabili di caffeina, taurina ed altri stimolanti come il guaranà, contengono anche alcune sostanze non proprio salutari. Inoltre, queste bevande sono spesso sconsigliate a chi soffre di ipertensione o problemi cardiovascolari. Ecco qualche consiglio per preparare energy drink naturali, un vero concentrato di benessere oltre che di energia.

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Prevenire l’osteoporosi con alimentazione e attività fisica

Il rischio osteoporotico è’ la condizione in cui si ha una rarefazione dell’osso che diventa poroso, quindi, più fragile. Per prevenire la patologia dell’osteoporosi, diffusa soprattutto nelle donne in menopausa, è importante fare attenzione ad alcune norme:

  • garantire un buon apporto di calcio sin dall’età dello sviluppo ed aumentarlo in periodi cruciali della vita come gravidanza, allattamento e menopausa. Il fabbisogno di calcio è: 800 mg/die per la donna adulta e 1500 mg/die per la donna in menopausa. Questo apporto deve essere garantito dall’assunzione giornaliera di alimenti ricchi di calcio e dall’acqua che consumiamo quotidianamente che deve contenere almeno 300mg/l di calcio;
  • garantire un buon apporto di vitamina D attraverso una corretta alimentazione (tonno, salmone, tuorlo d’uovo, latte) e una regolare esposizione ai raggi solari. Il quantitativo giornaliero raccomandato è di circa 3μg/die (10μg/die durante la gravidanza e l’allattamento);

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Caffeina prima di fare sport, le giuste quantità

L’assunzione di 9-15 mg 3-6 mg di caffeina per Kg di peso corporeo, un’ora prima di compiere un’attività fisica, sarebbe in grado di favorire la prestazione atletica.

Le ragioni scientifiche alla base di tale affermazione risalgono al fatto che tale sostanza aumenterebbe la disponibilità di lipidi corporei come substrato energetico, portando ad un minor ricorso al metabolismo glucidico. Inoltre, essendo la caffeina un eccitante, attiverebbe il sistema nervoso centrale, aumentando anche la concentrazione e lucidità mentale.

Per intenderci, a livello pratico, considerando che una tazza di caffè contiene in media 100-150 mg di caffeina, una persona di 70 Kg potrebbe assumere fino a 7 tazze di caffè!

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Sport e doping: la caffeina

Bere caffè può essere considerato doping? Solitamente no, eppure la caffeina rientra nell’elenco delle sostanze dopanti, al pari di qualunque altro stimolante. Ciò che viene demonizzato – e quindi punito – non è l’uso comune della caffeina, ma le dosi massicce che vengono assunte per alterare la prestazione sportiva.

Molti atleti sono consumatori abituali di caffè, così come molti sportivi accompagnano i pasti con bevande come la Coca Cola, ma bere un caffè dopo pranzo o consumare due bicchieri di una bevanda contenente caffeina durante la giornata non porta la sostanza ai livelli di guardia, facendo rischiare la squalifica per doping. Quello che proprio non viene accettato, invece, è l’uso massiccio di bevande o pillole contenenti caffeina, che hanno il potere di aumentare la resistenza in attività prolungate ad intensità ridotta.

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Sport e doping: gli stimolanti

Ancora una volta l’argomento doping torna ad occupare spazio sulle pagine de ilFitness. Stavolta ci occupiamo di stimolanti, vale a dire di quelle sostanze che vanno ad influire sul sistema nervoso centrale, aumentando il flusso di sangue nei muscoli, la capacità di concentrazione e la forza del cuore.

A dire il vero tali sostanze non sono più largamente utilizzate nello sport come una trentina di anni fa, ma ciò non toglie che ci siano ancora parecchi soggetti che ne fanno uso per migliorare le proprie prestazioni o che assumono stimolanti senza neanche rendersene conto.

E allora facciamo un rapido giro alla scoperta di tali sostanze, considerate doping a tutti gli effetti e dunque vietate in ambito sportivo.

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