Osteogym, il fitness che salva le ossa

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Molto spesso si pensa che andare in palestra sia un’ attività riservata solo a chi desidera aumentare la propria massa muscolare, eliminare qualche chilo di troppo e correggere qualche piccolo inestetismo, come la cellulite o le maniglie dell’amore, mentre in realtà i benefici del fitness vanno oltre il puro aspetto fisico ed estetico. Un classico esempio è la ginnastica posturale, ottima per prevenire e curare patologie a carico sopratutto della colonna vertebrale, collo ed articolazioni in genere, ma anche protocolli di recupero svolti in sala pesi per la riabilitazione di spalle, ginocchia e caviglie, i punti più colpiti dagli infortuni.

Tra le tante attività proposte dalle palestre, però, l’ OsteoGym è la più adatta a rinforzare l’apparato scheletrico, prevenire le fratture e combattere l’osteoporosi, una patologia degenerativa che rende le ossa porose e deboli e che compare naturalmente con l’età, interessando sopratutto le donne. Grazie agli studi condotti da alcuni ricercatori dell’Osteoporosis Institute di Long Island negli Stati Uniti è stato possibile ideare una serie di esercizi per migliorare la mineralizzazione ossea, ma anche incrementare la forza muscolare, l’efficienza cardiovascolare, la coordinazione e l’equilibrio.

Con l’invecchiamento, e sopratutto dopo aver superato i settant’anni, le ossa tendono naturalmente a diventare più fragili e porose e ciò espone maggiormente al rischio di fratture. Altri fattori come una dieta povera di calcio e vitamina D, abuso di alcool, utilizzo di alcuni farmaci, come il cortisone o gli anti-epilettici, ma anche gli squilibri ormonali della menopausa, possono aggravare l’osteoporosi.

Grazie all’ OsteoGym, risultato di una serie di ricerche condotte all’unisono tra il panorama della medicina e dello sport, si recuperano, potenziano e consolidano le capacità come forza, velocità e resistenza, migliorando anche i gesti quotidiani, si riallinea la postura, evitando così pressioni dannose sulle articolazioni, si migliora l’equilibrio e la propriopercezione per prevenire le cadute e si riattivano i processi di nutrimento del tessuto osseo.

Il primo ad elaborare questa metodologia di allenamento è stato Ruthy Alon che ha messo a punto il programma Bones for Life® prendendo spunto dai principi della ginnastica FeldenKrais. Il concetto di base è che le ossa costituiscono un tessuto dinamico, ovvero capace di adattarsi alle pressioni che vengono effettuate su di esso,  e la loro longevità dipende proprio dal mantenimento di questa capacità adattativa agli stimoli che può essere migliorata proprio con della ginnastica mirata.

Gli esercizi, di diversa tipologia, ognuno con un diverso obiettivo, vengono svolti a corpo libero, ma spesso è possibile anche servirsi di attrezzi non “convenzionali” come asciugamani e teli utili per svolgere alcuni movimenti specifici. Vengono eseguiti esercizi di rinforzo, sopratutto per la muscolatura della parte superiore, come spalle, petto e braccia, mentre quelli di carico sono riservati a gambe, polpacci e glutei. Si tratta di lezioni che vengono svolte prevalentemente in gruppi e si consiglia di effettuare un paio di sedute alla settimana.

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