Anoressia e bulimia

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Anoressia e bulimia. Argomento delicato e, come tutte le volte in circostanze simili, mi sento in dovere di ribadire un concetto universale: che siano i professionisti in materia e i competenti a entrare nel merito della faccenda e – di contro – consiglio vivamente a ciascuno di affidarsi completamente solo alle parole di un medico.

In questa circostanza si intende giustappunto avvalersi del contributo della medicina per tracciare in maniera generica le caratteristiche dei disturbi legati all’alimentazione, che sono diversi e hanno cause differenti. Parleremo di due tra i più frequenti, che sono l’anoressia e la bulimia, senza la presunzione di avanzare indicazioni nè cure.

Scelgo di accompagnare con la foto di Kate Moss per due motivi: il primo è oggettivo, visto che la modella è stata spesso associata all’anoressia. Il secondo – e ci tengo parecchio a dirlo – sta nel fatto che i modelli di riferimento, per i giovani soprattutto, non spesso sono modelli di vita. E, spiace per la bella Kate, credo sia uno degli esempi di quanto appena detto.

L’anoressia nervosa è un disturbo di tipo psichico, che si presenta in genere durante l’adolescenza e si manifesta con il rifiuto di alimentarsi, causato da un forte desiderio di dimagrire e da un’ossessiva paura di ingrassare. La persona che non ama e non accetta il proprio corpo reagisce diminuendo l’apporto calorico e provocandosi uno stato di denutrizione. Il rischio di anoressia è maggiore nelle persone che svolgono professioni particolari: si manifesta soprattutto tra le modelle, le ballerine e le atlete che, a causa delle loro attività, subiscono forti pressioni per controllare il peso corporeo.

L’anoressia provoca notevoli cambiamenti a livello fisico, oltre al dimagrimento: la pelle diventa molto secca, aumenta la peluria, i capelli diventano lanuginosi. Anche la termoregolazione subisce modificazioni e spesso i soggetti anoressici soffrono il freddo. Quando la malattia raggiunge stadi più avanzati, si manifestano gravi disturbi all’apparato cardiaco e sopraggiungono debolezza e sfinimento; nei casi più gravi la malattia può avere esiti mortali.

La bulimia consiste nell’assunzione incontrollata di cibo, spesso seguita da vomito autoindotto e da abuso di lassativi. La malattia si manifesta per ragioni psicologiche simili a quelle che provocano l’anoressia. Per il fatto che spesso non si verificano evidenti alterazioni di peso è facile nascondere questa malattia ai familiari e al medico.

Essa, tuttavia, provoca uno stato depressivo molto forte, che spesso può portare la persona affetta a cercare rifugio nell’alcol e nella droga. Rispetto a qualche anno fa, inoltre, sono entrambe malattie non più di spiccata attinenza femminile ma interessano con sempre maggiore frequenza anche i maschietti.

Non faccio il medico, l’ho detto, ma so essere una buona amica: allora dico solo che sarebbe il caso di cominciare ad apprezzarsi un po’ di più e avere maggiore autostima. So che non è facile ma so anche quanto sia vero che ciascuno ha strumenti, virtù e potenzialità da vendere.

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