L’alluce valgo

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Continua il nostro viaggio alla scoperta delle patologie più o meno gravi che possono interessare articolazioni, tendini e muscoli, creando problemi molto fastidiodi specie nei soggetti che praticano sport.

Oggi ci occupiamo dell’alluce valgo, una deformità dell’avampiede, spesso trattabile esclusivamente con intervento chirurgico. Ma andiamo per ordine e cominciamo a definire la patologia, che consiste nella deviazione del metatarso dell’alluce con interessamento del secondo e (più raramente) del terzo dito.

La radiografia che vedete nell’immagine indica esattamente lo spostamento di una parte del primo dito verso l’interno, con conseguente accavallamento con il dito più prossimo e fuoriuscita laterale della cosiddetta “cipolla” o “patata”.

Quali sono le cause dell’alluce valgo? Possono essere sia congenite che acquisite, sebbene siano in molti a ritenere che questa patologia non può essere causata da fattori esterni e che in ogni caso di tratta di tare ereditarie. La letteratura corrente, comunque, riconosce la distinzione e parla di alluce valgo primario nel caso di deformità ereditaria e di alluce valgo secondario nel caso di patologia dovuta, ad esempio, ad un uso continuo di calzature non adatte alla conformazione del piede.

Nel primo caso purtroppo non ci sono cure risolutive, se non il ricorso all’intervento chirurgico o – al massimo – ad un tutore che limiti il dolore. Nel secondo caso, invece, si può limitare il fastidio ricorrendo a scarpe comode e larghe, che evitino il contatto continuo con la zona interessata. Come ricordiamo spesso sulle pagine di IlFitness, la cura migliore è la prevenzione, vale a dire il controllo continuo dei piedi ed in particolar modo della zona dell’avampiede, così da notare immediatamente eventuali borsiti o arrossamenti, primi sintomi dell’alluce valgo.

In ogni caso, solo una radiografia può stabilire la presenza o meno del problema, mentre un buon ortopedico può consigliare la giusta terapia da seguire nel momento in cui insorge il problema.

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